Maxi evasione da 70 milioni, il gip nomina (a sorpresa) un perito

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Napoli – Era il giorno della sentenza ma a sorpresa, dopo una camera di consiglio durata quaranta minuti, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Napoli, Anna Tirone, ha chiesto che fosse nominato un perito che possa scindere le compensazioni tributarie da quelle previdenziali.

Questo perché il 13 settembre del 2019 la Corte di Cassazione ha stabilito che il reato di indebita compensazione scatta solo se i tributi omessi riguardano le imposte dirette e l’Iva. Una decisione che ha lasciato sorpresi sia i pm Sergio Raimoni e Mariasofia Cozza, che gli avvocati dei sette imputati per una presunta maxi evasione fiscale da 70 milioni di euro. È il processo partito dopo una inchiesta culminata a marzo con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per il gruppo Alma spa che si occupa di lavoro interinale. 

A processo, con il rito immediato, figurano Francesco Barbarino, Francesco Marconi, Carmine Franco, Stefano Paloni, Marco Erhard, Pietro Di Monda e Luigi Scavone. Lo scorso marzo il gip di Napoli Valentina Gallo ha disposto, tra l’altro, gli arresti in carcere per l’imprenditore Scavone considerato dagli inquirenti l’amministratore di fatto del gruppo Alma, come anche l’imprenditore Barbarino e per il rappresentante legale della Alma spa, Francesco.

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