
Napoli – Il volto della Madonna di Costantinopoli è tornato a proteggere la città di Napoli, che oggi affronta la pandemia da covid, così come aveva già fatto in occasione della peste del Cinquecento e del Seicento. L’affresco posto sull’altare maggiore della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli è stato restaurato grazie al contributo economico della Fondazione Banco di Napoli per un valore di 10mila euro ed è stato possibile grazie alla sinergia con la Soprintendenza.
L’affresco raffigura la Vergine con Bambino posta su una nuvola, retta da due angeli genuflessi, e sotto c’è la rappresentazione della città di Costantinopoli in fiamme su cui due piccoli angeli versano acqua da due anfore. Ai lati della Madonna, San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista. ”Il restauro – ha raccontato oggi Rossella Paliotto, presidente della Fondazione Banco Napoli intervenuta con l’arcivescovo don Mimmo Battaglia – è stato iniziato a ottobre 2019, pochi mesi prima che su tutti noi si abbattesse la pandemia e proprio durante i lavori effettuati durante la pandemia è venuta fuori la vera immagine della Madonnina da sempre invocata e meta di pellegrinaggio nel corso dei secoli perché ha protetto la città dalle epidemie di peste”.
L’affresco nato originariamente come edicola votiva, probabilmente nella seconda metà del XV secolo, in un luogo adiacente all’attuale chiesa, fu spostato nell’antica chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e successivamente in quella attuale. E proprio a causa di questi spostamenti, l’opera ha subito fratture e mutilazioni successivamente ricomposte. A sottolineare la complessità del lavoro realizzato è stata Laura Giusti, funzionaria della Soprintendenza Abap Napoli. ”Quando si restaura un’immagine dal grande valore devozionale – ha spiegato – bisogna intervenire con l’obiettivo di preservare e restituire quel valore devozionale che supera anche il valore storico dell’opera”. Il restauro si inserisce anche nell’ambito dell’impegno sociale della Fondazione Banco di Napoli che ha avviato corsi formativi per i ragazzi della parrocchia affinché possano essere loro stessi a raccontare le bellezze custodite non appena torneranno in città i turisti.
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