Il Pascale chiede alla Regione rimborsi per nuova terapia contro il melanoma

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Napoli – . La cura consiste in un trattamento immunoncologico, mirato a risvegliare il sistema immunitario per combattere il tumore. Un recente studio ha dimostrato far aumentare, tra i pazienti, il tasso di sopravvivenza, che ha raggiunto il 52% a 5 anni nel melanoma, il 60% a 2 anni e mezzo nel carcinoma a cellule renali e il 40% a 2 anni nel tumore al polmone non a piccole cellule.

L’immunoncologia stimola le cellule del sistema immunitario e segue una strategia complementare a quella delle terapie classiche: non colpisce direttamente le cellule tumorali ma mira ad attivare i linfociti T del paziente per metterli in condizione di distruggere il tumore. Il trattamento è oggi in fascia C, dunque è approvato ma non rimborsabile. L’Aifa non si è ancora pronunciata sulla rimborsabilità, ma c’è un’altra strada percorribile che potrebbe mettere una nuova terapia per il melanoma a disposizione dei cittadini. Il Pascale vuol provare ad agire sull’autonomia della Regione in materia sanitaria. A darne notizia è Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto napoletano durante un incontro, organizzato a Roma, proprio sulla combinazione immunoncologica.

Ascierto ha spiegato di essere stato contattato dal direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, che gli ha detto di avere richiesto un incontro col governatore Vincenzo De Luca per portare la proposta in Regione. “Oggi il mio direttore generale, Attilio Bianchi, mi ha chiamato dicendomi di aver chiesto un incontro con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – spiega Ascierto – Recentemente proprio il Pascale è stato identificato come primo istituto in Italia per il trattamento del melanoma. Bianchi ci tiene a mantenere questo nostro primato e vuol fare questa proposta perché uno dei suoi slogan è ‘i pazienti in primis’. In questo momento i pazienti soffrono l’impossibilità di poter avere queste cure. La combinazione è ora in fascia C. Chiederà alla Regione un intervento in modo da metterla a disposizione di tutti. Sarebbe la prima Regione in Italia a farlo: sfruttiamo il titolo V della Costituzione con il quale si dà mandato alle Regioni e la possibilità di intervenire sulla sanità. Il presidente De Luca di sicuro è molto sensibile e lo ha dimostrato nel corso della ‘Notte dei ricercatori’ all’Istituto dei tumori dicendo di voler mettere a disposizione fondi per le indagini genetiche per il tumore ovarico”.

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