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Scuola, allarme Invalsi: “In Campania uno studente su tre è un diplomato ‘analfabeta'”

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In Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna uno studente su tre a 18 anni, anche se ha il diploma, non ha le competenze minime per entrare nel mondo del lavoro”.

E’ questo il dato più allarmante osservato dall’analisi INVALSI pubblicata nell’editoriale del dirigente Roberto Ricci. Parliamo della “dispersione scolastica implicita”, e cioè degli studenti che arrivano al diploma finale ma con un livello di conoscenze così basso che quel pezzo di carta non gli servirà a nulla.

Ricci sottolinea che: “una quota non trascurabile di studenti che conseguono il diploma non raggiungono nemmeno lontanamente i livelli di competenza che ci si dovrebbe aspettare dopo tredici anni di scuola”.

In Campania il dato risulta ancora più preoccupante, il 31,9% dei ragazzi possono essere definiti: “i perduti dal nostro sistema scolastico”. Peggio della nostra Regione solo Calabria (33,1), Sicilia (37) e Sardegna (37,4).

Sono studenti che anche ottenendo il diploma, non arrivano al livello 3 nelle prove di Italiano e Matematica e che non raggiungono nemmeno il livello B1 nella lettura e nell’ascolto in Inglese e hanno livelli di competenze che corrispondono agli obiettivi formativi previsti per gli studenti di terza media.

Eppure – sottolineano dai vertici INVALSIsarebbe possibile individuare precocemente i soggetti più a rischio, se solo lo si volesse. Sono coloro che già alla fine della terza media non raggiungono i traguardi attesi: il 14,4 per cento su base nazionale, fra il 25 e il 30 per cento al Sud e nelle isole. Questi ragazzi a 14 anni hanno accumulato un ritardo negli apprendimenti che è quasi impossibile recuperare «dopo». Di fronte a un fenomeno di questa gravità l’impegno dei singoli docenti e delle singole scuole non può bastare, perché è evidente come dice la dispersione è prima di tutto un fenomeno sociale e poi scolastico. E inizia fin dalla composizione delle classi, visto che in certe aree del Paese si dividono ancora gli studenti per provenienza e censo”.

 

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