
Salerno – Tornano i cormorani a Salerno. Un buon segno per l’ecosistema, un tocco di romanticismo nella (quasi) tempestosa giornata di sabato. Da anni, oramai, gli scogli del lungomare sono stabile dimora transitoria di una – più o meno numerosa – colonia di cormorani non stanziali. Il cormorano è un uccello inserito tra quelli da proteggere. Il sito specializzato uccellidaproteggere.it ne specifica così le caratteristiche: “Il cormorano presenta un corpo lungo e affusolato di colore nero. Il suo robusto becco ha una caratteristica forma a uncino; grazie a un lungo ed elastico collo a forma di “S” riesce a nutrirsi di pesci, fagocitandoli direttamente nell’esofago. Questa specie spesso raggiunge grandi dimensioni: la lunghezza può variare da 79 a 102 cm e l’apertura alare da 121 a 160 cm. Il peso va da 1,5 finanche a 5,3 kg. Per distinguere i più giovani della specie, basta osservare il colore del piumaggio che, prima del raggiungimento dell’età adulta, ha una tonalità marroncina. Specie ‘cosmopolita’, abita praticamente tutti i continenti. La sottospecie nominale (Phalacrocorax carbo carbo) abita le coste atlantiche settentrionali; la sottospecie Phalacrocorax carbo sintesis si trova in Europa centrale e meridionale e in Asia. Altre sottospecie abitano Africa e Oceania.
In Italia il cormorano è svernante regolare, migratore, localmente estivante e nidificante stazionario. Nel nostro Paese la specie nidifica sempre in vicinanza dell’acqua: il sito di presenza più vasto è quello di Valle Santa (Parco regionale del Delta del Po). Il cormorano si sposta solitamente in stormi di poche unità fino a centinaia di individui. È una specie gregaria e nidifica a partire dal terzo-quinto anno di vita in colonie. I dormitori e i posatoi diurni si trovano presso zone umide scarsamente frequentate dall’uomo. Adattabile sia all’acqua dolce sia salata, il cormorano ha penne permeabili e trascorre molto tempo al sole ad asciugarsi. Le zampe, con grandi membrane, consentono una potente spinta sott’acqua, dove la specie può pescare fino a una profondità di 6 metri. Nonostante questa capacità di immersione, solitamente si alimenta in acque poco profonde, portando la preda in superficie. Il Cormorano è una delle poche specie in grado di muovere gli occhi: questa caratteristica lo agevola nella caccia della grande varietà di pesci che costituiscono la base della sua alimentazione”.
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