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Torrione, la preside Fulgione non riapre la scuola dell’infanzia: genitori in protesta

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Salerno – “L’ordinanza regionale non obbliga alla apertura ma ha lasciato ad ogni singola istituzione scolastica l’opportunità di valutare le modalità delle attività didattiche”. A sostenerlo è la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II, Maria Stella Fulgione, che ha deciso di non riaprire almeno fino a mercoledì prossimo la scuola materna di Torrione, procedendo con le attività a distanza anche per i piccolissimi da zero a sei anni. Dopo aver convocato d’urgenza il Consiglio di istituto e contestualmente aver proceduto ad un sondaggio tra i genitori della scuola dell’infanzia per rilevare l’opzione più richiesta, la preside ha comunicato ai genitori che sarà un prossimo consiglio, in programma il 21 ottobre, a determinare la modalità più idonea, tenendo conto anche dell’edito del sondaggio.

È vero che la maggior parte delle scuole hanno tout court deciso di aprire ma non ho ritenuto di procedere in autonomia considerato che, in questo specifico caso, il profilo normativo è variamente interpretabile ed è necessario, quindi, procedere con prudenza a causa anche dello stato di emergenza sanitaria. In gioco c’è la salute dei minori e di tutti i dipendenti della scuola, nonché fratelli e sorelle, familiari e parenti dei frequentanti. Penso che più i processi alle spalle di ogni scelta sono conosciuti più e possibile l’unione tra noi. Condizione necessaria in questo periodo emergenziale – scrive la dirigente ai genitori – la certezza che l’attività in presenza sia la più richiesta non è fino ad ora chiara così come non è chiara e tracciabile che non desiderate l’attività in remoto. La scuola non può offrire entrambe le modalità didattiche”.

Gli esiti del sondaggio, che si concludono il 18 ottobre, saranno presi in considerazione con molta attenzione nel prossimo Consiglio di istituto del 21 ottobre, ha rassicurato la preside Fulgione. In questo modo si è più sicuri di interpretare le esigenze della maggioranza dei genitori contemperando, altresì, quelle di tutte le altre componenti in seno all’organo collegiale. Nella lettera la preside ricorda che è stato proprio il consiglio d’istituto convocato d’urgenza dopo l’ordinanza del presidente della Regione ad esprimersi deliberando le attività in remoto. “L’esperienza del lockdown ha dimostrato che anche con gli studenti più piccoli è possibile svolgere l’attività a distanza con il supporto degli adulti. Le insegnanti di questa comunità scolastica hanno già dimostrato di poter svolgere tali attività. Certamente si tratta di un breve periodo fino al 30 ottobre. Un breve periodo che non incide sulla relazione educativa e sulla socialità necessaria per il benessere dei piccoli e relativo reinserimento nel gruppo classe”. Intanto per lunedì mattina le famiglie hanno annunciato un sit-in di protesta davanti alla scuola.

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