Si chiude con una clamorosa assoluzione la vicenda giudiziaria che per oltre due anni ha visto Fabio Castagno imputato per minaccia grave e oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti del sindaco di Calabritto, Gelsomino Centanni.
Il Tribunale ha sancito in modo netto: “il fatto non sussiste e non costituisce reato”, riconoscendo l’inconsistenza delle accuse mosse contro Castagno.
Una sentenza che segna la totale caduta del castello accusatorio e restituisce all’imputato la piena dignità personale e politica.
A difendere Castagno è stato l’avvocato Vincenzo Esposito, che in aula ha smontato punto per punto la ricostruzione accusatoria sostenuta dal legale del sindaco, Giuseppe Palmieri.
Non solo: il difensore ha anche chiesto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per presunta falsa testimonianza nei confronti di alcuni testi dell’accusa – Cianciulli, Del Guercio e Burdo – e per omissioni e irregolarità attribuite al maresciallo Giulio Cesare Di Vito, che avrebbe gestito in modo anomalo la querela originaria.
Castagno, dopo l’assoluzione, aveva chiesto di poter tenere un comizio pubblico in piazza il 30 ottobre per spiegare alla cittadinanza la verità processuale e fare chiarezza dopo anni di accuse.
Il Sindaco Centanni, tuttavia, non ha mai risposto alla richiesta, di fatto negando la piazza all’imputato assolto.
“Dopo essere stato trascinato in un processo infondato, ora voglio soltanto che i cittadini sappiano come sono andate davvero le cose”, ha dichiarato Castagno a margine della sentenza.
 
            
 
		 
        








