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Avellino – «Come Segretario Generale della Camera del Lavoro Territoriale Cgil Avellino, ho inteso aspettare prima di intervenire in merito alla richiesta di fallimento per Alto Calore da parte del comune di Chiusano San Domenico, e lo faccio chiedendo di agire il confronto per trovare concrete soluzioni a tutela dell’Acqua potabile, bene assoluto per la vita. Ed è questo un ulteriormente intervenire sull’argomento, perché da sempre è un mio personale obiettivo e cruccio la tutela dell’Acqua con un Servizio Idrico Integrato valido, così torno a chiedere a tutte le amministrazioni, e ai cittadini, di pretendere di far recepire l’esito referendario sull’acqua, evitando la dicotomia tra chi “ l’Acqua è un diritto naturale per tutti e chi l’Acqua è una risorsa economica”». Così in una nota Franco Fiordellisi, segretario generale della CGIL Avellino.
«Perchè l’Acqua è: Bene Comune, bene Assoluto per la Vita e l’Ecosistema.
Fanno specie – continua Fioderllisi – le parole del Sindaco di Chiusano, per quanto riportato dai media, secondo cui la soluzione è nella legge che prevede o l’affidamento pubblico “in House” o ai privati; cioè i due affidamenti completamente opposti.
In questa Italia da operette in cui il volere dei cittadini viene aggirato come per il referendum sull’acqua, peggio è accaduto con il referendum sui voucher, i mandanti sono sempre gli stessi, centro destra, pd, udc.
Nello specifico per l’Alto Calore, meglio dire per il Servizio Idrico Integrato, da tempo ormai, l’idea di alcuni amministratori e politici, sostenitori di una logica liberista, è quella secondo cui il privato sarebbe la soluzione a tutti i problemi, privatizzare i servizi pubblici essenziali, come la Scuola, Trasporti, Sanità, Servizi Idrici.
Molti di quelli che oggi dibattono sull’argomento, credono di poter archiviare le loro esperienze di governo, che negli anni trascorsi hanno ridotto le amministrazioni pubbliche in questo stato, speculando soltanto sull’Alto Calore, senza mettere in atto politiche di salvaguardia del Servizio Idrico, come bene comune. Gli stessi hanno gestito in spregio ai criteri di Efficienza, Efficacia ed Economicità, tutto contrario ai criteri di buona Amministrazione Pubblica L. n. 241/1990 contenente l’indicazione dei principi generali dell’attività amministrativa.
Per cui le sortite di questo o quel socio, al netto del reale stato disastroso dell’Alto Calore, di cui si ricordano sempre sotto le elezioni un po’ tutti, mirano a far leva sui problemi reali dei cittadini, per aggirare la volontà popolare, espressa dalla maggioranza dei cittadini nell’ indicare ai governi, il principio dell’acqua pubblica quale bene comune.
Per cui tutti i mancati investimenti delle Amministrazioni locali, della Provincia, della Regione, dell’Ato, dei Governi sul Servizio Idrico Integrato, oppure dei mancati investimenti da parte dei vari operatori responsabili di vari servizi come captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue ci riconsegnano questo quadro desolante.
Mi domando – continua il segretario della Cgil – come si sfugga da un ragionamento complessivo che tiri dentro la vicenda ASI-CGS, chi è che per anni ha gestito queste aziende che oggi non vanno? Vogliamo parlare dell’inquinamento da tetracloroetilene tra Solofra e Montoro per cui da oltre tre anni e mezzo non si interviene con azioni concrete tipo “filtri a carboni attivi” sui pozzi, come pure abbiamo da sempre chiesto come CGIL-Filctem, attivabili ancora oggi con uno stralcio al mega piano dell’ATO rimasto lettera morta?
Vogliamo affrontare, in questa nuova torrida estate, il drammatico stato in cui versano fiumi per la mancata regimetazione e depurazione delle acque reflue industriali e civili che porta a tanti guasti e avvelenamenti?
Vogliamo fare una seria verifica di tutti gli idropotabili, da Caposele a Serino, cioè sia per AQP, Acs, ABC perché ci giungono notizie che da settimane non è rilasciato il deflusso minimo nel fiume Sabato, vogliamo affrontare complessivamente?
Ecco per tutte queste cose – conclude il segretario – vorrei chiedere alla provincia di farsi parte attiva, protagonista, di un confronto di merito per il bene della nostra provincia e della nostra Vita, senza di volta in volta usare questa o quella tornata elettorale nel modo peggiore che non aiuta a risolvere i problemi ma crea solo “nemici”.
L’Acqua è un bene essenziale che deve restare pubblico e deve essere gestito con criterio e correttezza come tutte le Amministrazioni, per cui come Segretario Generale CGIL Avellino sollecito un confronto, vero, con tutti gli attori pubblici a vario titolo interessati per mettere in sicurezza il Bene Acqua e non distruggerlo o svenderlo unitamente agli impianti a privati».