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Hanno incrociato le braccia dalle 8 di questa mattina i lavoratori dell’Aias di Avellino, Calitri e Nusco che hanno aderito allo sciopero  di 48 ore proclamato dalle sigle sindacali Fp CGIL e  Uil Fpl rapprersentate dai segretari generali  Marco D’Acunto e Antonio Spagnuolo.

 L’astensione dal lavoro  riprenderà solo nella giornata di mercoledì 31 gennaio.

Alla base della rivendicazione la mancanza di garanzie per i pagamenti degli stipendi arrivati ad otto mensilità  e il perdurare di una situazione ferma da troppo tempo.

L’obiettivo è mantenere  alta l’attenzione su una vertenza difficile e complicata – spiega il segretario generale  della CGIL Marco D’Acunto – l’arrivo dei Commissari non ha cambiato nulla, anzi la situazione sembra peggiorare. Tra l’altro, nella serata di sabato un rappresentante sindacale  dell’Aias in Sardegna è stato lincenziato  per la sua attività sindacale. Si tratta di Michele Serra a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà. E’ un fatto gravissimo. ”  E’ quarto licenziamento dei vertici della struttura in provincia di Cagliari sul quale il sindacato chiede spiegazioni. Attestati di solidarietà anche dal mondo della politica all’ex autista Aias.

 E da questa mattina i lavoratori di Avellino, così come sta accadendo presso le altre strutture della provincia irpina, stanno presidiando la sede e a loro si stanno aggiungendo pazienti e familiari.

Una forma di protesta pacifica tesa ad ottenere i riconoscimenti dovuti.

“Ci sono cose che ci preoccupano molto rispetto alla vicenda complessiva Aias ad Avellino, in Campania e a livello nazionale.  Intendiamo incalzare tutte le istituzioni a partire dall’Asl che è già informata sui pagamenti attraverso le diffide accertative dell’Ispettorato del lavoro. “

 Domani la protesta si sposterà  nei pressi della Prefettura dove dalle ore 9.00 alle ore 12.30 ci sarà un sit-in informativo.

 Sull’aspetto giudiziario, che vede l’Aias  coinvolta nell’inchiesta avviata dalla Procura per ipotesi di reato che vanno dalla truffa alla falsa fatturazione, dall’abuso di ufficio  all’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e all’evasione delle imposte, il segretario CGIL dichiara:

“Noi ci teniamo che la magistratura faccia il suo lavoro, abbiamo piena fuducia nel suo operato. Dobbiamo capire questi soldi che fine hanno fatto perchè servono al pagamento degli stipendi dei lavoratori”– conclude.