Altavilla Irpina (Av) – La distruzione ad opera di ignoti, al momento senza un preciso movente, di un intero vigneto sperimentale a vocazione biologica dell’Azienda Agricola “Petilia” di Altavilla Irpina, rappresenta un fatto di violenza grave che non può essere sottaciuto o sottovalutato , al di là degli esiti a cui perverranno le Autorità competenti.
Tanto più che non si tratta del primo episodio del genere perpetuato ai danni di un’azienda che da oltre venti anni è stata protagonista, insieme a tante altre simili esperienze della preziosa area D.O.C.G del “Greco di Tufo”, di un sano e laborioso impegno imprenditoriale che ha reso uno straordinario contributo alla crescita e allo sviluppo sostenibile di questa importante area a vocazione agricola della Campania.
Esprimiamo, pertanto, piena solidarietà nei confronti della famiglia Bruno e rivolgiamo un forte appello alle nostre comunità locali affinchè si crei quel necessario spirito di collaborazione tra cittadini, istituzioni locali e territoriali, operatori economici e il mondo dell’associazionismo per costituire un fronte comune che respinga ogni tentativo di condizionare e modificare in modo violento la pacifica e civile esistenza delle popolazioni della Valle del Sabato.
Queste le parole del Coordinamento “No al biodigestore, Si al Greco di Tufo”.
Altavilla Irpina, raid contro l’azienda Petilia: tranciati un migliaio di vigneti