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L’avvocato Antonello Lenzi non fa marcia indietro e conferma la natura irrevocabile da Presidente dell’Alto Calore.

Intercettato dai cronisti all’uscita della Prefettura di Avellino, l’ormai ex manager fa il punto sugli ultimi accadimenti: “Sto espletando l’ordinaria amministrazione come prevede la normativa in attesa della convocazione dell’Assemblea dei sindaci per nominare il nuovo Presidente- dice in premessa. In Prefettura stiamo avviando un protocollo di legalità perchè, come sapete in Alto Calore si aprirà una stagione di opere significative per gli investimenti e quindi è  necessario adottare un disciplinare per le imprese”.

Quindi le dimissioni: “Quando si prende una decisione così seria non credo che ci sia spazio per i ripensamenti.  Tra l’altro le mie dimissioni sono state un atto ponderato. Ho parlato di logiche distoniche, divergenti rispetto alle mie, che affiorano o riaffiorano.  Io non ho la pretesa di dire che le mie logiche siano quelle giuste e le altre sbagliate ma essendo diverse dalle mie non le condivido.

Tra l’altro io sono venuto per un’esigenza tecnica, per un mandato tecnico per guidare una società in cocordato. Ora probabilmente stiamo nella fase più delicata, più seria e proprio per questo io ho proseguito il mio mandato oltre l’omologa, sempre come tecnico. Se invece il mio ruolo risente di condizionamenti, anche non voluti per carità, che nascono da una dialettica che va al di là del mio profilo tecnico-giuridico, io mi chiamo fuori ma lo faccio senza sbattere la porta e in punta di piedi”.

Sul nodo dell’aumento delle tariffe: “Si tratta uno strumento, già l’ho detto, ineludibile- prosegue Lenzi- Una società che opera nel settore idrico, una società come Alto Calore, ha uno strumento principale per poter raggiungere l’equilibrio economico-finanziario. Che è proprio la politica tariffaria che è fatta proprio dalle operazioni che presuppongono il riequilibrio attraverso le modifiche della tariffa.

 È possibile probabilmente fare impattare meno l’aumento tariffario, spalmarlo dal punto di vista temporale di più, renderlo più sostenibile, ma che si debba operare in questa direzione è un fatto che è scritto in tutti i libri ed è condiviso da tutti coloro operatori della materia. Io penso questo, che all’aumento del tariffario si debbano accompagnare altre iniziative da un piano industriale e soprattutto come stavamo facendo coinvolgere la Regione per avere, casomai, una finanza a ponte che ci consenta di differire l’aumento dei tariffari”.