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I primi e – mai come quest’anno- attesi caldi dopo una primavera estremamente piovosa, hanno scatenano i primi esodi verso le località balneari. Dalla toccata e fuga a Paestum piuttosto che Agropoli o la Costiera amalfitana, arrivando nel Cilento tra Palinuro e Marina di Camerota, senza dimenticare Acciaroli, Casalvelino o Pioppi e chi più ne ha più ne metta, fino alla tappa intermedia e canonica di Santa Maria di Castellabate.

A guardare negli ultimi giorni le spiagge campane e  gli stabilimenti balneari, a suon di selfie e condivisioni di ogni genere, sembra non esserci crisi che tenga: dopo un anno di lavoro, studi e sacrifici, famiglie e più giovani legittimante rivendicano il tanto atteso relax.

Mare, mare, mare, ma che voglia di arrivare lì da te, da te. Sto accelerando e adesso ormai ti prendo. Mare, mare, mare. Sai che ognuno c’ha il suo mare dentro al cuore, sì”, canta Luca Carboni, tanto da far dimenticare ai più anche come le località marittime più vicine all‘Irpinia attorniata di montagne ( e bellezze ndr) così come del Sannio, sono proprio quelle degli odiati “pisciaiuoli”, per usare il gergo calcistico.

Anche i napoletani prediligono le zone del Cilento e, come dargli torto, tra distanza fattibile da sostenere anche solo per pochi giorni di mare tra panorami mozzafiato e buona cusina, almeno il week end sulla litoranea  salernitano ormai è d’obbligo.
Lo stesso vale per gli Irpini che sembrano avere una particolare predilizione per Castellabate.
Sempre per rimanere in tema calcistico, si potrebbero avanzare scommesse di quanti almeno una volta  nella vita non abbiano sfidato traffico sulle strade e caldo parimente da bollino rosso, per trascorrere qualche giorno in una delle località più conosciute della zona cilentana.
E questo anche prima che Santa Maria di Castellabate venisse conosciuta e acclamata da tutta Italia grazie al successo del film “Benvenuti al Sud”, successivamente chiaramente attirando dalle nostre parti anche turisti del Nord
Del resto Alessandro Siani nei panni del postino di Castellabate Mattia Volpe, ricorda come “Quando un forestiero viene al Sud piange due volte: quando arriva e quando parte”.

Non a caso Claudio Bisio, nei panni del dirigente postale milanese Alberto Colombo, prima della partenza verso il Meridione, si prepara al trasferimento chiedendo in giro informazioni sul Sud italia e, sentendosi raccontare terribili cose riguardo alla criminalità diffusa, il clima caldissimo e la mala gestione tipica di quelle regioni, lascia l’amato nord preoccupato e pronto al peggio. In poco tempo tuttavia, Alberto si ricrede, iniziando ad apprezzare la simpatia degli abitanti e la bellezza dei luoghi.

Non è un caso che l’acclamato film del regista Luca Miniero sia stato girato in prevalenza tra i vicoli della parte antica e alta di Castellabate, dove è possibile apprezzare gli scorci caratteristici del posto ed i suoi vicoli, in pietra viva e stretti passaggi al di sotto delle casette comunicanti, che portano alla piazzetta del borgo, ammirata anche da Gioacchino Murat sin dal 1800 , al quale è dedicata la targa presente al lato della piazzetta “Qui non si muore”.

Quei luoghi che per i campani sono diventati pezzi di cuore, pezzi di vita, pezzi di ricordi. Non solo il centro storico, ma anche Corso Matarazzo, la Madonnina del centro paese, San Costabile, la celeberrima “zona Lago”, ad ancora “Pozzillo” spiaggia di congiunzione tra Santa Maria e San Marco.
Ed allora aveva proprio ragione Re Gioacchino: “qui non si muore” e anche se solo per i mesi estivi tutti ritroviamo quel grande senso di appartenenza di essere campani che dovrebbe unirci nel corso di tutto l’anno.