“Nuove metodologie didattiche per l’insegnamento delle discipline scientifiche” è il titolo di due seminari formativi tenuti dal Prof. Roberto De Luca del Dipartimento di Fisica e del Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell’Università degli Studi di Salerno che attualmente collabora anche come revisore di manoscritti scientifici, con varie riviste scientifiche. I due incontri, fortemente voluti dalla Dirigente Scolastica Filomena Colella, si sono svolti nelle giornate del 27 marzo e 10 aprile scorsi, presso l’Aula Magna dell’I.C. Aurigemma di Monteforte Irpino, ed hanno coinvolto i docenti di matematica, scienze e tecnologia dell’istituto. La matematica e in particolare la statistica, sono state protagoniste della prima lezione, mentre la luce e l’energia della seconda.
La statistica, da insegnare ai bambini e ai ragazzini della scuola secondaria di primo grado, ad esempio, è stata proposta con attività ludiche da realizzare con gli alunni, attraverso la costruzione di scatole in cui inserire delle palline colorate, calcolando poi la probabilità di poter pescare un determinato colore, attraverso numeri che in termini scientifici si chiamano fattoriali, ma che ai piccoli allievi vengono proposti sotto forma di gioco, creando per esempio, una combinazione semplice.
Il Professore De Luca, anche attraverso una serie di slide, ha dato degli input ai docenti presenti e degli spunti di riflessione non solo per ciò che concerne la didattica delle discipline scientifiche, ma anche per ciò che riguarda il rispetto dell’ambiente e l’uso consapevole delle risorse energetiche presenti sulla Terra. Si è soffermato in particolare sulla luce del Sole, sul vento, sull’acqua e sull’idrogeno, che pur essendo l’elemento più abbondante sulla Terra, a causa del peso atomico più leggero, presenta difficoltà nel trasformarlo in energia.
Ha citato Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, il quale già nel 2008 aveva affermato che il Sole è una fonte di energia non soggetta a monopoli e a bollette. “Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, – aveva dichiarato Rubbia in un’intervista a La Repubblica – potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta. E un’area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma”.
E proprio a proposito di Sole e quindi di luce, il Professore De Luca si è soffermato su una “trappola di luce”, partendo dall’importanza del Sole e facendolo attraverso la storia del faraone Amenofi IV, padre di Tuthankamon, che in onore del dio Aton, cioè il Sole, volle assumere il nome di Akhenaton, proprio per mettere in risalto l’importanza di quella stella che dà la vita sulla Terra.
Durante la seconda lezione all’Aurigemma, il Prof. De Luca, per dimostrare come i bambini possono cimentarsi con una trappola di luce, ha coinvolto quattro alunni che lo scorso 5 febbraio avevano partecipato con la loro classe – la V C del plesso Don Milani della scuola primaria – alla sperimentazione denominata “Ottica geometrica e metodo riga e compasso”effettuata dalla prof.ssa Veruska Lamberti, che sta svolgendo un dottorato di ricerca in Didattica della Fisica presso l’UNISA e dalla studentessa Noemi Ambrosio, che sta lavorando ad una tesi per il conseguimento del titolo di dottore in Scienze della Formazione Primaria. Protagonista della sperimentazione è stata, dunque, la luce, raccontata ai bambini attraverso una storia: “La storia della signora Luce e dello Specchio Biliardo.” La luce è stata immaginata come un Supereroe. I bambini hanno dovuto disegnare una circonferenza che simulava lo Specchio biliardo per aiutare la Signora Luce che era entrata nello Specchio, a poter uscire, attraverso varie tangenti luminose che toccavano la circonferenza iniziale, fino a trovare in qualche caso l’apertura, dalla quale poter uscire. L’obiettivo della sperimentazione, che era quello di introdurre le proprietà della luce, le simmetrie geometriche e la II legge della riflessione, era stato pienamente raggiunto, grazie al feedback positivo da parte degli alunni. Alunni che due mesi dopo, in aula magna, muniti di riga, compasso, foglio e matita, durante la lezione del Prof. De Luca, hanno dimostrato ai presenti in quanti modi la luce può creare figure geometriche, riflettendosi su uno specchio nel tentativo che il fascio di luce possa trovare una via d’uscita.
Soddisfatta la Dirigente Colella, che ha sottolineato la grande importanza dei seminari formativi, realizzati grazie alla cortese collaborazione dell’Università degli Studi di Salerno, finalizzati ad aggiornare i docenti dell’IC Aurigemma sulle metodologie didattiche innovative che fanno accrescere il livello di apprendimento degli allievi. L’I.C.Aurigemma, infatti investe molto sulla formazione e sull’aggiornamento dell’intero corpo docente.
Fortemente compiaciuto anche il Professore De Luca, che non ha escluso ulteriori future collaborazioni con l’I.C. Aurigemma.