Un momento denso di emozione e significato ha segnato la giornata al palazzetto dello sport di Ariano Irpino, dove oltre 1700 persone si sono radunate – alcune arrivate persino in pullman dal napoletano – per rendere omaggio a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi occupati.
L’intera comunità si è stretta attorno a lei in una vera e propria ovazione, culminata nella consegna simbolica delle chiavi della città da parte del sindaco Enrico Franza. Un gesto che ha voluto esprimere profonda gratitudine e sostegno per il suo impegno a livello internazionale.
Particolarmente toccante l’abbraccio tra Francesca Albanese e Fatima Mahfud, ambasciatrice del popolo saharawi, che ha suggellato l’incontro tra due voci simbolo della resistenza e della lotta per i diritti dei popoli.
“Cara Francesca, è stato un onore averti consegnato le chiavi della città, della nostra città, della tua Ariano – ha scritto il sindaco Enrico Franza in un post –. Con questo atto simbolico, abbiamo voluto suggellare un patto con te e con il tuo coraggio, perché alle parole di sostegno morale e di gratitudine per il tuo lavoro facciano seguito azioni concrete e di lotta civile e militante. Il modo migliore per onorare il tuo impegno a difesa del popolo palestinese è quello di accogliere l’invito di ieri a boicottare i prodotti made in Israel e far sentire la nostra voce.
La tua, cara Francesca, l’hai fatta sentire ancora una volta chiara e forte il 30 giugno scorso quando hai presentato al Consiglio ONU per i diritti umani il report «From economy of occupation to economy of genocide»: dalle armi alla logistica, una ricognizione del modo in cui si lucra sulle pratiche perpetrate da Israele.
Il report denuncia l’esistenza di una rete internazionale di interessi economici e industriali – governi, aziende, banche e istituzioni accademiche – che alimentano direttamente o indirettamente l’apparato bellico israeliano impiegato per l’occupazione e la repressione della popolazione palestinese, configurando una complicità sistemica in gravi violazioni del diritto internazionale”.
Francesca Albanese ad Avellino: “Italia complice, servono fatti non solo parole”