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C’eravamo tanto amati” parafrasando il capolavoro del regista irpino, Ettore Scola, il titolo calza a pennello per i tifosi di Avellino e Casertana. Dopo 33 anni al Partenio-Lombardi è andato di scena la gara tra ex gemellati. La rottura è riconduibile alla sfida d’andata – vinta dall’Avellino al Pinto – visto la presenza “poco gradita” ai tifosi dell’Avellino di una rappresentanza di tifosi cosentini. Di lì in poi qualcosa si è sgretolato. Eppure dal 1991 fino allo scorso ottobre, il rapporto tra le due tifoseria era puro anzi una fratellanza assoluta. Dai ritrovi davanti al bar o alle trasferte insieme, oggi qualcosa è cambiato. 

Lunedì sera però tra le due tifoserie ha vinto l’indifferenza totale. Nessun coro o “pezze” da entrambi i lati. Tutto è filato liscio dal punto dell’ordine pubblico. Nei giorni scorsi le decisioni del GOS avevano fatto pensare, poi con il tempo è arrivata la risposta perchè la gara tra Avellino e Casertana è stata connotata come “profilo di alto rischio”. In uno stadio dedicato ad Adriano Lombardi, bandiera dell’Avellino e tecnico anche dei falchetti è andato in scena il derby del silenzio tra le due tifoserie. Un destino per certi punti di vista beffardo che si ricollega anche al basket dai tempi della Scandone Avellino e dalla Juve Caserta. Il campo ha consegnato il derby all’Avellino ma a vincere è stata l’indifferenza totale – appunto – tra due tifoserie che in giro per l’Italia hanno lottato fianco a fianco.

L’Avellino torna a vincere in casa, battuta la Casertana