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Avellino – “Il pareggio di oggi è amaro visto che la squadra ha giocato una buona partita”. Parla così Giovanni Bucaro, tecnico dell’Avellino, al termine del pari contro il Città di Anagni. “Abbiamo avuto diverse occasioni per chiudere la partita – continua – Ma non siamo stati in grado di farlo e gli avversari ci hanno puniti su un nostro imprevisto”. “Nel secondo tempo abbiamo creato diverse occasioni da gol, ma non siamo riusciti ad essere cinici e lucidi sotto porta. Il pareggio, però, non ci dice che è tutto finito. Da qui alla fine possiamo dire anche la nostra e, soprattutto, la squadra sta acquisendo la giusta maturità”.

Al termine del match, però, c’è stata un pò di maretta tra il tecnico dell’Avellino ed alcuni tesserati biancorossi. “Siamo stati insultati dal tecnico (Manolo Liberati oggi squalificato ma appaiato su un balcone che affacciava sul terreno di gioco, ndr.) e dal direttore sportivo – continua Bucaro – Sono state dette delle cose bruttissime nei confronti della squadra, dello staff tecnico e della città di Avellino. Sono cose che tra colleghi non si fanno. Mi sembra una follia. Purtroppo ci dobbiamo adattare anche a queste cose”. Bucaro continua parlando del rigore negato al 47′ per un tocco tra spalla e braccio di Flamini: “Era rigore tutta la vita – ammette il tecnico – Non vogliamo regali, ma bensì solo ciò che ci spetta. I rigori negati influiscono molto sulla squadra”.

Bucaro ha chiuso la sua chiosa parlando del caso Alfageme: “Nella giornata di ieri mi è stato detto che non era disponibile – ammette – In settimana avremo modo di verificare la situazione. In caso di mancato tesseramento dovremo tornare sul mercato, ma non sarà semplice visto che oggi sono scese in campo diverse compagini”.