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Avellino – Nel pomeriggio sono stati pubblicati i primi dati Arpac, sull’emissione di diossine e di furani dovute all’incendio dell’ICS. Il professore dell’Università di Salerno Giovanni De Feo ha comparato i rilievi con i comuni di Battipaglia e Casoria. “Nel grafico ho confrontato la prima rilevazione del fattore di tossicità equivalente di diossine e furani rilevato ad Avellino con l’analogo risultato per altri due casi di incendi accaduti nei mesi scorsi in Campania (il primo ad inizi agosto a Battipaglia, relativo a rifiuti, il secondo a Casoria in un’attività distributiva di profili in alluminio e accessori per la costruzione di finestre).

Dal confronto si può chiaramente dedurre che, in termini di microinquinanti organoclorurati, l’incendio di Avellino non è paragonabile a casi accaduti recentemente, proprio perché nel caso della ICS la materia prima era polipropoline. La combustione del legno, e di altri materiali presenti, ha comunque generato la produzione di diossine e furani, come era da attendersi seppur in quantità ridotte”.