È iniziato il conto alla rovescia. L’entusiasmo è alle stelle tra i tifosi dopo la conferma, arrivata sabato sera, del ritorno di Gennario Tutino in maglia biancoverde dopo quasi dieci anni dalla prima volta, quando l’attaccante – oggi affermato – muoveva i primi passi nel calcio che conta.
Mercoledi al Valleverde di Atripalda, dove l’Avellino fisserà la sua nuova dimora itinerante settimanale in vista del match di Coppa Italia a Cerignola di domenica sera, andrà in scena il Tutino day. L’attaccante partenopeo, che domani sosterrà le visite mediche, salvo imprevisti terrà il primo allenamento agli ordini di Raffaele Biancolino ritrovando anche alcuni suoi vecchi compagni ad iniziare da Roberto Insigne e Luca Palmiero. Nella giornata di ieri intanto il suo agente, Mario Giffredi, ha avviato lo scambio di documenti. Chiare anche le parole espresse dal tecnico Raffaele Biancolino – dopo il test amichevole vinto contro il Picerno – nella pomeriggio di domenica: “Può darci una grande mano, ma bisogna attendere l’ufficialità. Entrerebbe in un gruppo forte e completo, soprattutto davanti”
Dopo quasi dieci anni, dunque, Tutino tornerà ad Avellino in prestito con diritto di riscatto che diventerà obbligo in caso di promozione alla cifra di un milione di euro. In caso contrario il club biancoverde sarà libero di esercitare il diritto di riscatto, a cinquecentomila euro, o di decidere di farlo ritornare alla Sampdoria.
Di contro Tutino, che quest’anno sarà pagato in compartecipazione del 60 per cento dalla Sampdoria, si vedrà allungare il vincolo contrattuale dal 2028 al 2029. Con la sua cessione i liguri, pur in presenza di una una grave minusvalenza economica (in un anno hanno versato quattro milioni e mezzo al Cosenza e uno al calciatore), alleggeriranno il loro monte ingaggi con l’obiettivo di rientrare nei nove milioni garantiti dalla fideiussione depositata in Lega.