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«I canoni per i mesi di luglio e agosto non sono stati ancora versati». L’assessore al Patrimonio, Paola Valentino, commenta così l’esito della conferenza dei servizi sullo stadio “Partenio-Lombardi”, piscina comunale e palazzetto. Un incontro necessario a fare il punto della situazione sull’aspetto economico delle tre strutture. Intorno al tavolo c’erano, oltre la Valentino, anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Costantino Preziosi, quello all’Urbanistica, Ugo Tomasone, e il responsabile delle attività produttive, Arturo Iannaccone.

Proprio lo stadio “Partenio” è stato al centro delle attenzioni del tavolo, viste anche le tante discussioni degli ultimi anni sui canoni arretrati da parte dell’Us Avellino dal 2009 a oggi, a cui si legano, però, i lavori effettuati sullo stadio dal sodalizio biancoverde e che andrebbero scalati dai fitti arretrati. «Tra le parti era stato sancito un accordo tra gentiluomini» ha ricordato la Valentino. In pratica, in attesa che vengano completate le verifiche dagli uffici comunali sui lavori effettuati dall’Avellino allo stadio, la massa debitoria era stata congelata. «Avevamo chiesto, però, di cominciare a pagare i fitti per la nuova stagione. Ad oggi, invece, registriamo che la società non ha pagato i mesi di luglio e agosto».

Il tempo, inoltre, rischia di scadere perché, a parte i fitti nuovi non pagati, non sarebbero stati consegnati anche dei documenti per i lavori passati. «Manca parte della documentazione relativa alla carbonatazione effettuata nel 2013 e anche la documentazione contributiva in merito ad alcuni interventi del 2015 – spiega la Valentino. Se entro il prossimo 5 settembre non arriveranno i documenti e non verranno pagati i canoni di luglio e agosto, allora avvieremo le procedure legali per il recupero delle somme». Intanto è confermato che il Frosinone calcio disputerà i prossimi 9 impegni casalinghi presso lo stadio Partenio, pagando 4500 euro a partita (soldi che verranno incassati direttamente dal Comune) e che verranno poi scalati dai 114 mila euro l’anno di canone a carico dell’Us Avellino.

Per quanto riguarda il palazzetto dello sport, gli uffici comunali avvieranno le verifiche del caso per stabilire se la Scandone abbia versato, così come sostiene di aver fatto, al credito sportivo le rate non pagate.

Mentre è un po’ più delicata la questione legata alla piscina comunale perché il 13 settembre il Tar si pronuncerà sull’ordinanza, poi, sospesa temporaneamente, che in estate ha portato alla sua chiusura. «Il rup Michele Arvonio – ha spiegato Valentino – ci ha comunicato che manca ancora il progetto da allegare all’intera documentazione. Nei prossimi giorni incontreremo i rappresentanti della Polisportiva per fare il punto della situazione». Sarà anche l’occasione per verificare se abbia onorato il debito con il credito sportivo.

Marco Imbimbo