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Avellino – Tappa ad Avellino per il senatore della Lega, Matteo Salvini. Il leader del Carroccio giunto in città per l’inaugurazione della nuova sede del partito in via Stanislao Esposito. “Il bello della Campania, Avellino, l’Irpinia o il centro di Nola che visitato – ammette – E’ una regione che esporta, lavora e che non chiede solo assistenza. Mi spiace che l’immagine di Avellino nelle ultime settimane è finita sulle televisioni nazionali per i cori oppure un sindaco un pò strano. E’ una città che ha un tessuto produttivo pazzesco. Sono felice di essere qui in occasione delle mie prime uscite pubbliche. Alle parole espresse da De Luca mi auguro che coincidano i fatti con il contributo della Lega”. “Abbiamo proposto il modello Genova – ammette – Le aziende irpine hanno bisogno di far viaggiare le proprie merci con grande velocità”.

“Ci siamo quasi per la scelta del candidato – spiega – Ad essere sincero interessa più il programma o il progetto. Il totocalcio va dove ci sono persone come De Luca, Mastella o i De Mita. Noi ci occupiamo di rifiuti, sanità e le infrastrutture interrotte da tempo. Successivamente passeremo ai nomi per il candidato. Maresca? Ha la mia stima, ma non ho avuto modo di incontrarlo. L’alleanza della stazione Marittima? Vediamo. Gli irpini di oggi mi hanno chiesto un futuro – ammette – Gente che ha fatto politica per cinquant’anni sono al capolinea. Avellino e la Campania meritano di più”.

Una ripartenza per la Lega in Irpinia dopo i problemi con la giustizia dei mesi scorsi: “Non sono un giudice – dice Salvini – Siamo nati per combattere la camorra senza sè e senza ma. Certa gente è bene che stia lontano dalle sedi o dalla Lega. Sono personaggi che lasciamo ad altri partiti”. Salvini ha fatto il punto dopo le contestazioni di Napoli: “C’erano solo due persone – spiega – Siamo in democrazia, ci sta”. Nel suo intervento nel capoluogo, Salvini, lancia stilettate verso il ministro Azzolina: “E’ una follia il decreto scuola – conclude il leader della Lega – Pensare di chiudere i nostri bambini all’interno del plexiglas è follia pura. Siamo l’unico paese europeo che non sa come o quando apriremo la scuola”.