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Avellino – In Piazza del Popolo questa mattina si è tenuta una conferenza stampa dell’opposizione dopo il post polemico del primo cittadino di Avellino, Vincenzo Ciampi. Davanti l’Ente si sono presentati  Nadia Arace, Dino Preziosi, Stefano La Verde, Nello Pizza, Alberto Bilotta, Nicola Giordano, Modestino Verrengia, Dino PreziosiLino Pericolo. “Non ci è stato consentito di utilizzare l’Aula Consiliare” denunciano gli oppositori.

Il primo cittadino di Avellino, ieri, aveva annunciato: “Faremo girare per la città dei 6×3 con le facce e con i nomi dei consiglieri che hanno privato Avellino della suo Ferragosto”. “Ciampi ha messo al pubblico ludibrio noi consiglieri – ammette Pizza di Avellino è Popolare – L’unica colpa che abbiamo è aver votato la pregiudiziale il che è un nostro diritto. Ci sono tutti gli estremi di reato, valuteremo la possibilità di presentare una denuncia contro il post del sindaco, che lo devo intendere come messaggio suo ufficiale. Durante il Consiglio comunale – continua – Il consigliere Giordano è stato minacciato da una persona presente nel pubblico”.

“Abbiamo chiesto una conferenza dei capigruppo immediata – ammette il consigliere Preziosi de La Scelta Inizia da te – E’ stato commesso un grande errore. Quanto fatto e detto da lui è altamente offensivo. In questo momento bisogna pensare alle urgenza, il fango di Quattrograne, invece si pensa al reddito di cittadinanza. Da oggi in poi – conclude – Convocheremo incontri in Piazza Libertà mettendo alla gogna chi commette errori”.

Indignazione assoluta, invece, per Nadia Arace del gruppo (SiPuò): “Quanto fatto dal sindaco rappresenta un atto gravissimo – ammette – Siamo stati elementi in forma democratica, e soprattutto il ruolo di ogni consigliere è di controllare. Noi non abbiamo presentato una pregiudiziale per bloccare il Ferragosto, ma perché l’atto era illegittimo. Ciampi dovrebbe spiegare il motivo perché ieri non ha voluto ritirare la pratica per portarla in Giunta e approvare l’atto”. “Nelle parole del primo cittadini – continua – Vedo l’istigazione all’odio e all’intolleranza rimembrando un periodo buio della democrazia”.

Stefano La Verde (PD) rivela un retroscena: “Avevo invitato il sindaco a convocare una giunta per  approvare la variazione, dandogli la mia parola che poi l’avrei votata in Aula. Ma lui ha risposto che non aveva tempo. Ciampi deve ricordarsi di essere un sindaco della Repubblica Italiana”.