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Avellino –  Nella mattinata di ieri Giulio Gravina, del gruppo Italpol Vigilanza Srl, fino a qualche settimana è stato uno dei possibili acquirenti dell’Us Avellino 1912. Trattativa sfumata con tanto di maretta tra lo stesso Gravina e il numero del club irpino. Gravina è approdato in città non per intavolare l’ennesimo confronto con il patron dei lupi, ma bensì per rispondere alle domande del Procuratore Aggiunto Vincenzo D’Onofrio, che ha convocato il numero uno di Italpol per assumerlo ad informazioni personali come persona informata sui fatti. 

Gravina non è indagato, ma la sua è una testimonianza che finisce agli atti di un procedimento che al momento non si conosce nei dettagli, ma che sta seguendo il magistrato alla guida della Sezione Reati economici e finanziari della Procura di Avellino, coordinando le attività dei militari delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale agli ordini del colonnello Gennaro Ottaviano e per quanto riguarda questo accertamento, i militari del Nucleo di Polizia Economica e Tributaria agli ordini del maggiore Gennaro Garzella. I primi rilievi fatti sarebbero emersi circa 2 milioni di euro di costi non deducibili e violazioni Iva per circa 900 mila euro. Già lo scorso febbraio del 2017 è stato avviato un accertamento contabile terminato il dicembre dello stesso anno.

Non è noto se ci sono indagati già iscritti nel registro dei pm avellinesi. Alla Procura e alla Guardia di Finanza non sarebbero sfuggite le altalenanti fasi di una trattativa chiusa a fine maggio, quando sono volati gli stracci tra il patron di Italpol e lo stesso Walter Taccone per via della sponsorizzazione da circa 200mila euro.