Sul palco del Concertone del Primo Maggio a Roma, Big Mama – al secolo Marianna Mammone, originaria di San Michele di Serino, in provincia di Avellino – ha lasciato il segno con un discorso intenso e coraggioso, affrontando uno dei mali più diffusi del nostro tempo: l’odio online.
«Ci tenevo a fare uno dei miei discorsi», ha esordito la rapper, visibilmente emozionata. «Di solito tendo a difendere le persone, a giustificare gli altri, però adesso sono piena, rasa. Nell’ultimo periodo c’è tantissimo odio». Rivolgendosi alla folla di piazza San Giovanni e a milioni di telespettatori, Big Mama ha denunciato l’hating, quella valanga di commenti negativi e gratuiti che ogni giorno si abbatte sui social: «Tutto sta diventando troppo esagerato. Io mi chiedo: la motivazione dov’è?».
Con parole semplici e potenti, ha raccontato la sua storia personale, ricordando quanto il suo corpo abbia vissuto e lottato: «È un corpo che mi ha fatta soffrire, che a 20 anni mi ha chiusa in un ospedale a fare le chemioterapie, eppure io lo perdono. Mi fate capire perché non potete perdonarlo voi?».
Un messaggio diretto, senza filtri, rivolto anche agli adulti: «La cosa peggiore è che spesso molte di queste persone hanno l’età dei miei genitori. Come fate a buttare tutto quest’odio addosso a una ragazzina? Che ne sapete della mia storia?».
Infine, un invito alla riflessione, rivolto a tutti: «Quando vedete questi commenti, guardateli bene e pensate: “Meno male che io non sono così”».
Una voce forte e autentica, quella di Big Mama, che dal palco del Primo Maggio ha trasformato la musica in uno spazio di verità, dignità e resistenza.