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Avella (Av) – “Team r1no“. E’ questo il nickname utilizzato insieme ad altri sistemi per eludere eventuali controlli anagrafici da parte del trentanovenne di Avella. P.D.A, queste le iniziali dell’uomo coinvolto nella vera e propria organizzazione internazionale, finita sotto la lente della Procura di Napoli e di Eurojust, che a partire dal 2015 ha frodato il sistema dei pay tv attraverso il cosiddetto pezzotto, ottenendo ricavi per 60 milioni di euro l’anno.

Un ruolo cardine nella gestione economica, come scritto dal Gip del Tribunale di Napoli Fabio Provvisier nel decreto di sequestro eseguito dai militari della Guardia di Finanza.