“Penso che quel che accade in questa Regione è indegno. Se oggi fossi un elettore della Campania, andrei a votare scheda bianca, ma con un messaggio chiaro: ‘Non voglio partecipare a questo gioco’. È davvero questo il modo di fare le elezioni regionali? Con così poca serietà e coerenza?
Così il Segretario di Azione Carlo Calenda, ad Avellino presso la Sala convegni di Confindustria, presente con il vicesegretario del partito, Ettore Rosato, per incontrare gli imprenditori irpini nell’ambito dell’iniziativa ‘Futuro e sviluppo che fine ha fatto la politica per le imprese?’
“Non è possibile che ci si proponga di governare con questi comportamenti- prosegue- Abbiamo supportato De Luca durante la sua legislatura, ma lui stesso ha sempre definito i Cinque Stelle come una ‘disgrazia’ per la politica. Ora, però, come possiamo andare dai cittadini e dirgli che avremo come presidente della Regione uno come Fico, che fino a ieri diceva il peggio possibile di De Luca? È davvero possibile?”
Il leader di Azione ha sollevato anche il tema del nepotismo: “I Cinque Stelle hanno fatto tutta una campagna, ma ora ci ritroviamo con i figli di “Gigino a’Porpetta”, il figlio di Mastella, e chissà quanti altri. È un circo, un vero e proprio Barnum! Non si è mai visto niente del genere”.
Infine, Calenda ha chiarito la posizione di Azione rispetto al centrodestra: “Quando si è parlato di candidati, noi avevamo proposto Giosy Romano, una figura moderata, capace di raccogliere voti da un’area centrale e di governare con serietà. Ma la risposta del centrodestra è stata no, e hanno scelto Cirielli, che invece dovrà fare i conti con la politica clientelare. Sappiamo come finirà: chi ha governato avrà i voti clientelari, e la partecipazione alle urne sarà minima. Siamo scesi del 15% in Campania e la situazione è solo destinata a peggiorare”.























