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La corilicoltura irpina è in ginocchio. In numerose aziende agricole della provincia di Avellino, i frutti del nocciolo stanno cadendo prematuramente e in condizioni fortemente compromesse. Le nocciole risultano svuotate, secche o danneggiate da patologie non ancora identificate.

Un fenomeno preoccupante che, secondo le prime stime, potrebbe provocare un crollo della produzione fino all’80%, con pesanti ripercussioni economiche per centinaia di famiglie e imprese agricole del territorio.

Il grido d’allarme è stato raccolto ieri pomeriggio presso la sede provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Avellino, dove si sono riuniti oltre 50 produttori provenienti da tutto il territorio irpino. All’incontro, svoltosi alla presenza del direttore provinciale Mino Minichiello e del presidente Stefano Di Marzo, sono emerse testimonianze allarmanti sul rapido peggioramento delle condizioni dei noccioleti e sull’impatto devastante che questo fenomeno sta avendo sulle economie aziendali locali.

“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza agricola – ha dichiarato il presidente CIA Avellino, Stefano Di Marzo – e serve una risposta immediata e coordinata. Il comparto corilicolo è un pilastro della nostra agricoltura, ma oggi rischia di crollare sotto il peso di una crisi improvvisa ed inspiegabile”.

Le Richieste della CIA Avellino

Tra le richieste avanzate dalla CIA Avellino, spicca l’attivazione urgente di un tavolo di confronto istituzionale. “Proponiamo subito un tavolo condiviso – ha aggiunto Di Marzo – per affrontare la crisi, monitorarne l’evoluzione e individuare le contromisure. Servono risposte rapide e concrete, non solo promesse.”

La Risposta della Regione Campania

Una prima risposta è arrivata proprio questa mattina: l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo ha annunciato la convocazione di un tavolo tecnico per martedì 26 agosto, presso gli uffici dell’Assessorato, con l’obiettivo di affrontare in modo operativo la questione. Un segnale importante di attenzione istituzionale, accolto positivamente, ma che i produttori attendono con aspettative molto alte.

Verso una Strategia Strutturale per la Frutta in Guscio

Non solo interventi di emergenza: la CIA Avellino guarda anche alla necessità di un’azione strutturale di lungo periodo. È stata quindi avanzata la richiesta formale di istituire una programmazione regionale dedicata alla frutta in guscio, analoga a quanto già fatto per le filiere olivicola, zootecnica e florovivaistica.

“È fondamentale che la frutta in guscio – ha spiegato Di Marzo – venga riconosciuta come filiera strategica per la nostra agricoltura regionale, con strumenti di pianificazione, investimento e sostegno continuativi. Non possiamo continuare ad affrontare le emergenze senza un piano organico.”

Appello alla Ricerca Scientifica

Parallelamente, la CIA sollecita il coinvolgimento del mondo scientifico per identificare le cause del fenomeno.

“È indispensabile – ha detto ancora Di Marzo – allertare immediatamente il CNR, il CREA e l’Università per analizzare il problema e verificare l’eventuale presenza di agenti patogeni o condizioni ambientali anomale che stanno colpendo i frutti del nocciolo.”

Richiesta di Stato di Calamità Naturale

Dal punto di vista economico, la CIA Avellino chiede l’immediato riconoscimento dello stato di calamità naturale e l’attivazione, da parte della Regione Campania, di una linea straordinaria di risarcimento economico per le aziende danneggiate. “Molte imprese rischiano il collasso – conclude Di Marzo – servono misure urgenti di sostegno per coprire le perdite e garantire la sopravvivenza di un comparto che dà lavoro e valore a interi territori.”