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Avellino – Vincenzo Ciampi, neo sindaco di Avellino, ha confermato il “disastro” della casse dell’Ente di Piazza del Popolo. “In questo momento non mi sento di puntare il dito contro gli ex amministratori e magari di poter affermare che hanno agito in malafede”. “Appronteremo un piano di rientro per evitare lo spettro del dissesto finanziario dopo la bocciatura del collegio dei revisori dei conti – continua il sindaco pentastellato – Al momento, da una prima analisi, ci sono tanti punti da decifrare e presunti disavanzi calcolati in maniera errata. Tra questa la tassa dei rifiuti, e il mancato incasso di circa dieci milioni di euro“.

“Ad oggi – incalza Ciampi – L’indebitamento è superiore ai settanta milioni di euro (crediti esclusi). In questo momento ci stiamo focalizzando sulle irregolarità che sono state ravvisate. Durante la nostra campagna elettorale abbiamo annunciato una vera operazione verità sul bilancio, ma oggi siamo costretti ad accelerare”. Il neo primi cittadino pungola la vecchia amministrazione Foti: “Gli amministratori che ci hanno preceduto sono stati irresponsabili ad approvare il bilancio – spiega – Noi non vogliamo coprire le magagne di altri, ma siamo una forza responsabile e questo ci impone di andare avanti”.

“La situazione è gravissima – spiega Gianluca Forgione – Confermato l’indebitamento di settanta milioni e il disavanzo di diciannove milioni. In più sono stati stanziati circa otto milioni di euro fuori bilancio. Allo stesso tempo, però, dobbiamo tener conto che il Comune è finito sotto la lente da parte del Mef (Ministero dell’economia e delle finanze, ndr.)”. “Quest’ultimo al pari dei revisori dei conti – continua – Ha riscontrato delle problematiche. A partire dai fondi di accantonamento così come i crediti di dubbia esigibilità. Da una prima stima siamo oltre dieci milioni di euro. Tale cifra si aggiunge al disavanzo di amministrazione che lo scorso anno era otre i diciotto milioni di euro“. 

“Da aggiungere c’è il fondo dei rischi legali – continua Forgione – La stima totale dipende dalle cause, ma ci stiamo attivando per una valutazione complessiva. In conclusione si aggiunge la mancanza del cronoprogramma delle spese per le opere pubbliche” conclude.