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La Cassazione annulla la condanna a 16 anni e 10 mesi inflitta in secondo grado a Domenico Pagnozzi, 59 anni, boss dell’omonimo clan di San Martino Valle Caudina. La Suprema Corte, sesta sezione Penale, in accoglimento al ricorso degli Avvocati Vannetiello e Furgiuele ha annullato la condanna.

Un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, delegata alla Squadra Mobile di Benevento e ai carabinieri della Compagnia di Montesarchio. Gli inquirenti avevano ricostruito l’attività del clan Pagnozzi e ipotizzato, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, spaccio di stupefacenti e armi (fatti culminati in un blitz del giugno 2012). L’operazione, ribattezzata “La montagna”, poggiava su una gran mole di intercettazioni. Un castello di accuse che aveva convinto altri 11 imputati a scegliere il rito abbreviato, mentre Mimì Pagnozzi, al termine del processo di primo grado, era stato condannato a 19 anni poi ridotti in Appello dove era stato assolto da due capi di imputazione. Ad oggi “Occhi di Ghiaccio” si trova in un carcere di massima sicurezza in regime di 41 bis, ma quest’ultima clamorosa decisione potrebbe restituirlo di colpo e per l’ennesima volta alla libertà, come accaduto più volte in passato.