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Avellino – Il Comitato acqua bene comune aspettando Godot interviene in merito alla bozza di Piano di ripresa e resilienza “Next Generation Italia”, così come approvata dal Consiglio dei Ministri in data 12/01/2021 e di cui ha fornito notizie in data odierna l’emittente Irpiniatv. Il Piano prevede al punto 2.4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica” quale primo obiettivo quello di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico a scopo idropotabile, irriguo e industriale e una riduzione della dispersione delle acque attraverso una gestione efficace, efficiente e sostenibile della risorsa idrica. “L’obiettivo è condivisibile ma, per raggiungerlo, nel Piano si legge che è indispensabile accompagnare i programmi d’investimento con un’azione che affianchi e rafforzi la governance del servizio idrico integrato, affidando lo stesso a gestori efficienti nelle aree del Paese in cui questo non è ancora avvenuto e, ove necessario, affiancando gli enti interessati con adeguate capacità industriali per la messa a terra degli interventi programmati. Per il Comitato quest’affermazione spiana la strada all’ingresso dei privati nella gestione delle risorse idriche i quali, in realtà, proprio in merito all’efficienza non hanno dato buona prova di se’, motivati solo dall’obiettivo di lucrare su un fondamentale bene comune. Si vuole far rientrare dalla finestra ciò che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani ha sbattuto fuori dalla porta con la vittoria nel Referendum del 2011, che ha sancito che la gestione dell’acqua debba essere pubblica. Pertanto, il Comitato invita i Parlamentari, i Consiglieri Regionali e gli altri Rappresentanti istituzionali a fare fronte comune con le Associazioni e i Cittadini per non consentire l’oltraggio dell’importante decisione democratica del 2011”.