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Il Congresso Pd rischia di saltare e dopo il direttorio potrebbe esserci il commissariamento. Lo si deciderà tra poche ore. Dopo la convocazione per il 23 luglio, monta la protesta nel partito a tutti i livelli. Roma in disaccordo con Napoli e in Irpinia iscritti, vertici e direttorio sono sul piede di guerra armali l’uno contro l’altro. Tra l’altro, per il momento, ci sono due versioni della norma del regolamento sul tesseramento. La prima è quella scritta dalla segretaria regionale, Assunta Tartaglione che ammette a partecipare gli iscritti all’anagrafe certificata 2016, alla data del 28 febbraio 2017 e approvata dalla Commissione Congressuale nazionale.

Secondo Roma possono essere conteggiati nella platea congressuale i richiedenti l’iscrizione online che avevano optato per il pagamento con bollettino postale e che non sono stati inseriti nell’anagrafe certificata 2016 a causa della mancata dimostrazione dell’avvenuto pagamento nei termini della quota. Dovranno solo presentare copia del bollettino postale da cui si evince il versamento della somma di almeno euro15 effettuato entro e non oltre il 28 febbraio 2017. Ma non è così facile: il Presidente alla commissione irpina per il congresso nazionale, Giuseppe Di Guglielmo osserva: «Se dobbiamo inserire nuovi iscritti in ogni circolo si creerà il caos. Come si fa in venti giorni? E poi ci saranno dei ricorsi sia da parte di chi ha fatto la tessera on line e non verrà ammesso, sia dai militanti regolarmente iscritti. Inoltre i circoli aspettano i rimborsi delle iscrizioni da marzo».

Nel direttorio, intanto, è diviso: il senatore Enzo De Luca si dice amareggiato. La presidente del consiglio regionale Rosetta D’Amelio pure e Valentina Paris prende le distanze dall’organizzazione del congresso a luglio con una dura nota. «Avendo appreso che la Segretaria Regionale ha intimato alla Commissione Provinciale per il Congresso di riunirsi domani (oggi, ndr) alle ore 15.00 per adempiere alle indicazioni del partito nazionale che chiede di svolgere il Congresso il prossimo 23 luglio e garantire agli iscritti on-line di esercitare il proprio diritto di elettorato attivo e passivo attraverso la presentazione dell’avvenuto pagamento del bollettino postale effettuato al 28 febbraio, notifico (per quel che vale) la mia indisponibilità a condividere con voi questo percorso, essendo venute meno le tre pre-condizioni che avevo ingenuamente affidato alla Segretaria Regionale e che evidentemente si è scelto di ignorare.
Le ripropongo per correttezza e chiarezza di rapporti tra di noi:

  1. Versamento ai circoli della quota parte dei soldi del tesseramento;
  2. Certezza dell’anagrafe alla data di indizione del congresso;
  3. Svolgimento dei congressi di circolo prima della elezione del segretario provinciale.

Credo siano ancora pre-condizioni di buon senso, evidentemente la scelta della Segretaria Regionale è solo quella di liberarsi di un problema: capisco, ma non posso condividere».

In realtà è tutta una questione di tessere: sono circa 1.200 quelle che potrebbero essere riammesse seguendo le disposizioni di Roma. Queste iscrizioni on line sommate alle 7.500 attuali faranno salire il numero di iscritti a 8700. Salterebbero gli attuali equilibri politici che vedono il candidato di Luigi Famiglietti, sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri, in pole. L’ago della bilancia potrebbe spostarsi dalla parte del sottosegretario alle infrastrutture sannita Umberto Del Basso De Caro e del consigliere comunale e provinciale, Gianluca Festa.