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Nulla di fatto per la seduta di consiglio comunale fissata in prima convocazione. I consiglieri di maggioranza in quota Pd, il capogruppo Geppino Giacobbe e il consigliere Mario Cucciniello, hanno lasciato l’aula poco prima che avesse inizio l’appello facendo saltare il numero legale. Un comportamento ritenuto offensivo e non rispettoso dell’Aula e del ruolo rappresentato come eletti dal popolo dalle opposizioni.

Sei i consiglieri del Pd che erano assenti, qualcuno per problemi di salute e qualcun altro perché in ferie. In Aula c’erano i consiglieri democratici Grella, Melillo e Festa, gli alleati in maggioranza Poppa, Matetich e Miro, i consiglieri della minoranza Giordano, Di Iorio, Arace, Bilotta, Preziosi, Pericolo, Spiezia e Palumbo per un totale di 15 presenze. Queste cifre non avrebbero consentito l’approvazione del rendiconto ed è prevalsa la scelta di utilizzare la seconda convocazione quando i numeri di una ipotetica maggioranza si abbassano notevolmente, mettendo al riparo i provvedimenti: bastano 11 consiglieri pronti ad alzare la mano per far passare il documento contabile.

 ”Se vogliono andare al mare non si candidassero. La loro condizione è di incapacità, di mediocrità e di mancanza di rispetto delle istituzioni” – ha commentato Giancarlo Giordano. Il capogruppo Geppino Giacobbe ha intanto assicurato che in giornata molti consiglieri assenti ritorneranno in città e saranno in aula. Rispetto a quanto accaduto a Palazzo di città, Giacobbe non ha nascosto meraviglia nel registrare la partecipazione, per esempio, del gruppo dei Democratici per Avellino che quasi sicuramente si asterrà dal voto sul rendiconto così come farà Gianluca Festa insieme a Tonino Genovese e Giuseppe Negrone, che potrebbero non esserci.

“Ero convinto che il consiglio non si facesse – ha commentato il capogruppo della maggioranza – Nessun disegno definito a tavolino da parte nostra, ma una semplice valutazione. Nel gruppo Pd c’erano sei assenze ed è probabile che qualcuno pensava di farsi due conti per il voto sul consuntivo. Certo si è preso atto della presenza dei consiglieri Matetich e Miro, che non sempre hanno partecipato ai lavori dell’Assise”.