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Alle 15:30 in punto presenti 30 consiglieri su 32 e il Consiglio comunale che deciderà il futuro del sindaco Laura Nargi può cominicare. 

In Aula assenti solo il capogruppo di “Davvero”, Elia De Simone e il collega Gerardo Rocchetta entrambi dei gruppi dell’ex sindaco Gianluca Festa, ma tanto basta per permettere all’assessore tecnico al ramo, il professor Alessandro Scaletti, di illustrare i numeri del consuntivo e chiedere il voto del Consiglio.

E’ noto a tutti che in passato il Comune di Avellino ha fatto ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario per la condizione di pre-dissesto. Ad oggi, però, la situazione contabile e finanziaria per quanto critica, ha intrapreso la strada della ripresa. Proprio l’amministrazione Nargi, di cui mi onoro di farne parte da esterno, ha ottenuto l’omologa della Corte dei Conti per l’andamento del pre-dissesto e dunque va riconosciuto a questa squadra di aver tenuto la barra diritta lavorando sodo.

Certo sulle spalle di questa amministrazione continuano a cadere errori che, tuttavia, non vanno attribuiti solo all’ultima che come sempre è quella che porta il peso del disavanzo che, generalmente, proviene da amministrazioni vecchie anche di decenni.

Al 31 dicembre 2025 il saldo di cassa del Comune di Avellino risulta positivo, pari a poco più di 27 milioni, questo in parole povere vuol dire che i soldi in cassa ci sono.

Nel primo anno l’amministrazione Nargi ha speso solo il 26% delle risorse, ed è anche vero che ci sono delle variabili non programmabili perchè pendono sull’Ente  i contenziosi.

Nonostante tutto, il Comune riesce a tenere fede agli impegni. Il Piano di Riequlibrio risale a quasi 10 anni fa. Al netto di tutti gli accantonamenti forzati, registriamo quest’anno – un dato fisiologico in uno stato di pre-crisi finanziaria – a quasi 27 milioni di euro di disavanzo».