La CIA Agricoltori Italiani Avellino ha preso parte oggi all’incontro convocato presso l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania dall’Assessore Nicola Caputo, al quale hanno partecipato numerose organizzazioni agricole , Enti di ricerca e soggetti della filiera corilicola provenienti da tutta la Regione.
L’appuntamento ha messo al centro la drammatica emergenza che sta colpendo i noccioleti irpini e campani. L’annata 2025 sarà ricordata come una delle più difficili: il fenomeno della cascola precoce, che ormai da anni interessa i corileti della Campania, quest’anno ha raggiunto livelli devastanti. La produzione attesa ad Avellino non supererà le 4.000 tonnellate, con un calo medio del 50% e punte fino all’80% in molte aziende. Il danno stimato per la sola provincia ammonta a quasi 10 milioni di euro, mentre a livello regionale le perdite raggiungono i 26,4 milioni.“L’incontro in Regione era necessario per accendere i riflettori su una crisi che rischia di travolgere migliaia di aziende agricole”, ha dichiarato il presidente CIA Avellino, Stefano Di Marzo. “La cascola precoce non è un episodio isolato, ma la spia di una fragilità strutturale del settore, aggravata da cambiamenti climatici, parassiti come la cimice asiatica e squilibri nutrizionali. Servono soluzioni immediate e concrete”.
Nel corso della riunione, l’Assessore Nicola Caputo ha manifestato la disponibilità a reperire risorse utili per sostenere i coltivatori danneggiati, mentre il CREA, Ente di ricerca del Ministero dell’Agricoltura , ha già avviato i primi studi scientifici per comprendere le cause alla base del fenomeno che sta affliggendo le piante di nocciolo. CIA Avellino ha prodotto e depositato un articolato dossier con il quale ha ribadito le proprie richieste,
ovvero: il riconoscimento immediato dello stato di calamità naturale, con indennizzi e agevolazioni per le imprese agricole; l’adozione di un Piano Frutta in Guscio Regionale, sul modello di quanto fatto per altre filiere strategiche (olivicola, zootecnica e florovivaistica); l’attivazione di un tavolo tecnico permanente con organizzazioni agricole e ordini professionali; l’inclusione del comparto nocciole e castagne nell’Azione “A” dell’intervento SRG 07 CSR Campania 2023-2027, con risorse dedicate.“
Abbiamo chiesto alla Regione Campania chiarezza sugli interventi previsti dal Piano Nazionale Corilicolo e sulle ricadute concrete per il nostro territorio” , ha aggiunto Di Marzo . Non possiamo accettare che risorse preziose siano destinate soltanto a campagne promozionali, mentre i produttori irpini sono lasciati soli a fronteggiare cali produttivi drammatici. È il momento di passare dalle parole ai fatti: servono strumenti concreti per salvaguardare reddito e futuro delle nostre aziende agricole. Saremo vicini ai nostri iscritti come sempre per dare la massima assistenza”.La provincia di Avellino, con circa 11.700 ettari coltivati a nocciolo e 7.900 aziende coinvolte, rappresenta oltre il
10% della superficie corilicola nazionale. Un patrimonio che senza interventi urgenti rischia di vedere compromessa la propria tenuta economica e sociale, in un contesto internazionale sempre più competitivo.