- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

La crisi del commercio ad Avellino, già forte e molto sentita, rischia di peggiorare nei prossimi anni a causa di problematiche che, giorno dopo giorno, diventano sempre più nefaste.“ Una serie di necessitudini ha portato alcuni commercianti a una condizione di agonia e, per altri, ad una vicinanza alla morte commerciale perché, negli anni, non c’è stata una politica a sostegno del rinnovamento da parte degli esercenti, ma solo concorrenza verso il basso. Ognuno ha pensato al proprio orticello senza fare rete, considerando il concorrente un nemico e non un’opportunità “ – queste le parole di Antonello Tarantino, direttore CONFIAP piccole medie imprese che, ai nostri microfoni, analizza la situazione drammatica del commercio ad Avellino – .

“Con la situazione attuale – continua –  una città come Avellino è vicino al disastro perché, dalle analisi delle chiusure, sotto stimate, si stanno iniziando a pagare le precedenti gestioni e i danni della pandemia e della guerra. Sicuramente, dopo l’estate, molte altre attività, se non si adegueranno sulla sponda del commercio online, considerando il bacino di utenza sono destinati a chiudere “.

Il direttore di CONFIAP commenta le parole del vice sindaco di Avellino, Laura Nargi, la quale ha dichiarato il 2023 come anno di rinascita del commercio.“ Il comune di Avellino – spiega Tarantino – dietro l’imput di un bando realizzato dalla regione Campania, sta costituendo i cosidetti distretti commerciali. L’obiettivo è  provare a mettere in rete gli enti locali con le attività commerciali e, quindi, costituire queste entità sovra comunali che dovranno gestire dei fondi che verranno dall’Europa e che andranno a migliorare la vivibilità dei comuni e, allo stesso tempo, migliorare la qualità dei servizi del commercio”.

“ Questi strumenti – conclude Tarantino – stanno iniziando ad evolversi in quanto, non solo ad Avellino, ma anche ad Atripalda e in Alta Irpinia lo stanno facendo. La soluzione è fare aggregazione per riuscire a sopravvivere rispetto alla concorrenza di colossi come Amazon “.