Non si ferma la stretta su uno dei casi urbanistici più delicati degli ultimi anni ad Avellino. È stata firmata dal dirigente del Servizio SUED, ingegner Luigi Angelo Maria Cicalese, la quarta ordinanza di demolizione riguardante opere abusive realizzate in via Orticelli, nell’ambito di una sanatoria edilizia rivelatasi irregolare. L’atto, notificato nei giorni scorsi, impone l’abbattimento di un locale deposito di oltre 60 mq e il ripristino dello stato dei luoghi entro 90 giorni.
La vicenda si sviluppa su due fronti paralleli: da un lato, quello amministrativo, con l’annullamento dei condoni ritenuti viziati da irregolarità formali e sostanziali; dall’altro, quello giudiziario, con la Procura della Repubblica che ha avviato un’indagine per presunti falsi in atto pubblico e altre ipotesi di reato. I primi sei inviti a comparire sono già stati notificati a tecnici, privati cittadini e soggetti che a vario titolo avrebbero partecipato alla presentazione delle pratiche sanatorie.
Al centro dell’inchiesta vi sarebbero documentazioni mendaci, trasmesse per ottenere in modo fraudolento il rilascio di titoli edilizi in sanatoria. I controlli incrociati degli uffici comunali hanno portato alla scoperta di discrepanze nei nominativi tra i richiedenti originari dei condoni (datati anche anni ’80) e i soggetti che hanno ottenuto le sanatorie nel 2021.
In caso di mancata esecuzione della demolizione, il Comune procederà d’ufficio, con l’acquisizione gratuita dell’immobile al patrimonio pubblico e successiva demolizione a spese del responsabile. Intanto, l’inchiesta continua e punta a fare piena luce su un possibile sistema strutturato di abusi e regolarizzazioni fittizie.