Tempo di lettura: 2 minuti

Cinque smartphone di ultima generazione, completi di schede SIM e cavetti USB, sono stati rinvenuti questa mattina all’interno del carcere di Avellino durante una perquisizione ordinaria. A dare notizia del ritrovamento è stato Raffaele Troise, responsabile della segreteria G.A.U. UILPA Polizia Penitenziaria di Avellino.

I dispositivi, secondo quanto riferito, erano abilmente nascosti nei materassi delle celle. L’operazione è stata portata a termine con successo grazie alla professionalità degli agenti di polizia penitenziaria, coordinati dall’ispettore di sorveglianza.

“Un lavoro eccellente – commenta Troise – che dimostra ancora una volta l’impegno e la competenza del personale di prima linea nel garantire la sicurezza all’interno del penitenziario”. Tuttavia, l’episodio riaccende i riflettori su un fenomeno preoccupante: l’introduzione illecita di dispositivi elettronici all’interno degli istituti di pena.

Secondo il sindacato, la presenza di telefoni cellulari rappresenta un serio rischio per la sicurezza interna ed esterna delle carceri, rendendo necessari interventi urgenti e maggiori risorse per il personale.

“La sicurezza delle carceri – conclude Troise – passa dal rispetto delle regole ma anche dal sostegno concreto a chi ogni giorno lavora in condizioni sempre più difficili”. La UILPA Polizia Penitenziaria rivolge il proprio plauso agli agenti coinvolti e rinnova l’appello alle istituzioni affinché vengano adottate misure più incisive contro l’introduzione di oggetti vietati.