- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino  “Noi siamo abituati a costruire un progetto dall’inizio – spiega Angelo Antonio D’Agostino – Ho passato le ultime ore su ciò che poteva essere il cambiamento in panchina. Non possiamo smontare il progetto. Non mi sembra giusto che il progetto fallisca così, il nostro obiettivo rimane tale. È giusto metterci la faccia. Almeno che la situazione non precipiti del tutto. La crisi probabilmente è alle spalle – continua – Per me è un progetto importante dall’Avellino, voglio portarlo avanti in maniera importante“.

“Noi ci siamo presi 36 ore di tempo per ragionale – continua D’Agostino – Alla luce della nostra riflessione che il cambiamento in corsa non sia giusto, bisogna salvare la situazione per il progetto. Io sono il primo a metterci la faccia. Non cambiando l’allenatore non risolviamo i nostri problemi. Non ritengo di aver sbagliato, Braglia non è l’ultimo arrivato. Non credo che sia arrivato il momento del ripiego. È importante insistere sul progetto iniziale”.

“Non c’è una motivazione specifica per i problemi in campo – continua Braglia – Gli infortuni ci stanno pregiudicando il cammino. Ci sono delle situazioni che non sono ancora al completo. Mi aspetto un cambiamento in meglio. Bisogna aver molta costanza – spiega D’Agostino – Abbiamo costruito una squadra di grandi giocatori, chiesti anche dal mister. Siccome parliamo di Braglia con tutto il rispetto per altri, sinceramente non credo che si possa fare meglio”.

“Non vogliamo campare alla giornata – spiega – I problemi si possono avere.  Stiamo provando a far quadrato per risolvere la crisi, non è una crisi che possa portare al cambio allenatore. Non c’è nessun tipo di problema di rinnovi o altro”. “La gara di domenica ci ha portato davanti ad una scelta – afferma – II campionato è tutto da recuperare, possiamo ancora recuperare. Una scelta azzardata potrebbe portarci ad un peggioramento”. “Qualsiasi sia la scelta dobbiamo recuperare, non sono il tipo che depone le armi”.