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Avellino – “Proclamare lo stato di calamità naturale e mettere a disposizione aiuti al reddito per le imprese danneggiate”. È l’appello lanciato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Avellino alle istituzioni locali in seguito alla grandinata dello scorso sabato che ha colpito diversi comuni dell’Irpinia. Gli agronomi sono già al lavoro per stimare i danni e dare indicazioni utili al fine di preservare il raccolto superstite.

Il Consiglio dell’Ordine si è riunito per fare il punto della situazione a seguito dell’evento calamitoso. In particolare nella provincia di Avellino sono stati colpiti i comuni della Valle del Calore e dell’Irpinia Centrale.

“Sono gravissimi – evidenzia Ciro Picariello presidente dell’Ordinei danni arreccati dalla tempesta di vento e grandine che si è abbattuata su diversi comuni della provincia. Colpiti principalmente oliveti e vigneti. La campagna produttiva di queste colture in quegli areali appare irrevocabilmente compromessa in termini quantitativi e qualitativi. I comuni principalmente interessati sono quelli di Mirabella Eclano, Frigento, Sturno  Flumeri,Taurasi, Fontanarosa e Montemiletto. In pochi minuti – prosegue Picariello – è stato vanificato il duro lavoro di tante aziende agricole e compromesso il loro reddito, in un’annata già resa complicata dall’emergenza sanitaria del Covid-19.  Questa nuova calamità insieme alla siccità, per la nostra agricoltura già fragile, rischia di compromettere il comparto agricolo della nostra provincia che  stava cercando di reagire alle difficoltà di questo 2020 davvero horribilis”.

Gli agronomi si dedicano all’assistenza dei produttori e operano giornalmente a diretto contatto con gli  imprenditori agricoli per  monitorare e determinare il danno effettivo. Al lavoro gli esperti agronomi Francesco Castelluccio, tesoriere dell’Ordine, per il settore olivicolo  e Antonio Capone, vicepresidente dell’Ordine, per il settore viticolo.

“Un vero peccato – riprende Picariello perché le premesse per una buona annata olivicola e vitivinicola c’erano tutte prima di questo grave evento meteorico. Gli agronomi  Castelluccio e Capone impegnati nell’attività di monitoraggio e assistenza tecnica avevano  espresso sensazioni positve, per gli oliveti e i vigneti. Queste colture si presentavano,  fino a qualche giorno fa,  con buoni auspici, sia per quantità che per qualità. Le condizioni metereologiche – sottolinea il presidente  – fino ad oggi hanno aiutato a contenere la diffusione dei principali patogeni e avversità. Purtroppo sono precipitate improvvisamente compromettendo tutto quello che di buono si stava costruendo”. 

L’Ordine degli Agronomi è impegnato da tempo alla divulgazione degli effetti dannosi dei cambiamenti climatici, con  diversi convegni e seminari in cui sono state  affrontate le tematiche con relatori  di rilievo.

“Sono già diversi anni – spiega Picariello che i nostri territori sono coinvolti da questi eventi calamitosi dovuti ai cambiamenti climatici. L’obiettivo è di sensibilizzare gli imprenditori affinchè le aziende agricole dei nostri comprensori si dotino di una assicurazione contro eventi calamitosi. La difficoltà da parte delle aziende agricole ad aderire, a causa della ridotta consistenza che nelle nostre zone è di  0.5 ha. I dottori Agronomi – sottolinea Picariello che operano come consulenti tecnici delle aziende stanno  cercando di diffondere la possibilità di aderire a i fondi di mutualizzazione tra agricoltori finanziati dal PSR 2014-2020 nell’ambito del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale”.