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Avellino – Il prossimo 3 e 13 settembre prossimo saranno discussi davanti ai magistrati del Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino i ricorsi dei legali di Gianandrea De Cesare, i penalisti Bratti e Botti, e quello dei magistrati che si occupano dell’inchiesta che aveva portato al sequestro d’urgenza di beni e quote per 97 milioni di euro, il Procuratore Aggiunto Vincenzo D’Onofrio e il sostituto procuratore Vincenzo Russo, che coordinano gli accertamenti dei militari delle Fiamme Gialle della Compagnia di Avellino.

E’ molto probabile che i due ricorsi vengano riuniti e quindi si giunga ad una sola discussione, quasi sicuramente il tredici settembre. Come è noto i magistrati avevano depositato l’impugnazione del provvedimento di convalida per otto milioni firmata dal Gip del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi. Un appello motivato, quello che spettava alla Procura. Una doppia impugnazione, quella dei legali del patron di Sidigas e quella dei magistrati di Piazza D’Armi. Il Gip aveva voluto evitare sovrapposizioni tra la procedura fallimentare e il procedimento penale. 

La procedura dell’istanza prenotativa di “concordato in bianco” ha di fatto determinato che non ci sia più esigenza di sequestrare anche i conti o i beni della Sidigas, quelli tutelati dal Tribunale Fallimentare. Intanto sarebbero anche ancora in corso le attività di accertamento sui beni e le società riferibili allo stesso De Cesare, visto che la somma per equivalente disposta dal Gip nei confronti del patron della Sidigas non sarebbe stata ancora completata per tutti gli otto milioni. Ora si attende cosa decideranno in ordine ai sequestri i giudici del Riesame.