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Si è svolta nella città greca di Patrasso, il 26 e 27 maggio, la seconda riunione plenaria del network internazionale di studi sui rapporti rene-cervello. Il meeting, che segue quello svoltosi ad Ariano Irpino lo scorso anno, ha visto la partecipazione diretta di tutti i membri del gruppo CONNECT, incluso l’Istituto irpino, in quest’occasione rappresentato dal direttore scientifico, Giovambattista Capasso, e dal responsabile dell’area Scienza e Società, Michele Farisco.

Nelle due giornate sono stati presentati gli ultimi studi in materia e sono emerse molte conferme sulla validità di questo innovativo approccio della ricerca biomedica. Il contributo diretto di Biogem ha riguardato, in particolare, gli effetti prodotti da alcuni farmaci oncologici sulle capacità cognitive in pazienti affetti da insufficienza renale (chemio brain). Ma anche l’etica della ricerca scientifica nell’ambito del rapporto rene-cervello, grazie a un approfondimento, curato dai ricercatori Michele Farisco ed Irene Zecchino, concernente il consenso informato al trapianto su pazienti con disfunzioni cognitive. Ricerche, quelle presentate a Patrasso, meritevoli tutte di un focus dell’ERA (European Renal Association), che dedicherà loro, venerdì 16 giugno, un’intera sessione di studi, nell’ambito del congresso annuale dell’associazione, in programma a Milano, dal 15 al 18 di questo mese.

Al meeting di Patrasso seguiranno, a breve, due ‘training school’, riservate a giovani ricercatori operanti negli ambiti collegati a CONNECT, rispettivamente a Lisbona (1 e 2 settembre) e a Belgrado (il 28 e il 29 dello stesso mese).

Un bilancio lusinghiero, per Biogem, quello del meeting di Patrasso, tanto da consentire la programmazione di un’altra training school, ad ottobre di quest’anno, o, al massimo, durante il 2024, proprio nella sede dell’Istituto irpino, con il coordinamento di Michele Farisco.

‘’Il programma Connect – precisa il direttore scientifico di Biogem, Giovambattista Capasso – terminerà nell’ottobre del 2024, ma, a Patrasso, si è iniziato a discutere della possibilità di collegarlo a uno specifico ‘grant’, eventualmente finanziabile con fondi comunitari’’. ‘’Tale programma – sottolinea infine Capasso – è parte del più ampio progetto COST (European Cooperation in Science and Technology), e ha come scopo quello di creare un network polispecialistico per questa innovativa linea di ricerca nell’ambito delle scienze bio-mediche’’.