Dopo le dimissioni di Antonello Lenzi da amministratore unico dell’Alto Calore, si moltiplicano le reazioni dal mondo politico. La decisione, arrivata in un momento delicato per la società idrica, ha subito innescato una serie di reazioni e prese di posizione da parte del mondo politico, sia a livello locale che regionale.
Il segretario nazionale Clemente Mastella, i dirigenti ed amministratori di Noi di Centro delle province di Avellino e Benevento, ringraziano l’avvocato Antonello Lenzi, stimato professionista, per il lavoro svolto in questi mesi alla guida dell’Alto Calore. “Apprendiamo della decisione di rimettere il mandato di amministratore unico – spiega il coordinatore regionale Pasquale Giuditta- che però non può che destare qualche preoccupazione: siamo tutti consapevoli come amministratori e come cittadini delle annose questioni che riguardano la governance idrica. Nessuno però addebita a Lenzi e alla sua professionalità specchiata nulla: l’opera portata avanti con professionalità e abnegazione ci dimostra che c’è un percorso da seguire. Resta inteso come ha spiegato il nostro leader Mastella che l’unica opzione non praticabile è aumentare il carico economico sulle famiglie dell’Avellinese e del Beneventano: a questo e solo a questo abbiamo detto no”, conclude Giuditta.
“Le dimissioni di Lenzi segnano un punto a favore dei privati. Oggi la fine dell’acqua pubblica è più vicina. Apprezzo gli sforzi di Lenzi nella direzione di conservare l’acqua in mano pubblica, gli sono solidale e senza dubbio non mi convince l’attacco di alcuni esponenti politici che denunciano il ritardo della governance e parlano di ritardi nel piano di ristrutturazione finanziato dalla Regione. A caldo mi pare che la politica, intendo i consiglieri regionali e i sindaci-soci dell’Alto Calore, non hanno fatto una bellissima figura. Gettare la croce su un amministratore che comunque ha portato avanti il concordato è ingeneroso e contribuisce a confondere le idee sulla crisi attuale”. Così il consigliere regionale del M5s, Vincenzo Ciampi.
“Chiederò alla Giunta Regionale quale sia la reale consistenza dei flussi finanziari arrivati nelle casse dell’Alto Calore o dei comuni soci. In tutto questo Lenzi ha lavorato sul concordato e Palomba è arrivato da pochissimi mesi: cosa ci si aspettava da questi due professionisti? Non vorrei che la manovra sia quella di spianare rapidamente la strada al privato. Non ho sentito nessuno prendersi la responsabilità di questa situazione e non mi rassicura che a getto continuo si facciano proposte (dal bonus, al rinvio delle decisioni sugli aumenti) senza dare risposte chiare. Per quanto mi riguarda continuerò a battermi per la gestione pubblica dell’acqua. L’acqua resta pubblica, va ribadito, solo se i sindaci risponderanno davvero al loro mandato elettorale: l’interesse dei cittadini. Ciò non è accaduto fino ad oggi perchè ha vinto l’appartenenza politica e la convenienza elettorale. L’acqua pubblica e la sua gestione pubblica saranno le principali questioni che il nuovo governo regionale dovrà affrontare. Il cambio di stagione passa per una nuova tutela dei cittadini, dell’ambiente, delle risorse locali”.
“Apprendo con rammarico la decisione dell’Amministratore Unico Antonello Lenzi di dimettersi dalla guida di Alto Calore Servizi S.p.A. L’avv. Lenzi ha affrontato con coraggio e determinazione una realtà complessa, portando l’azienda all’omologa del concordato e avviando una ristrutturazione essenziale per evitare il fallimento. Il suo impegno nel promuovere una riorganizzazione interna tesa all’efficientamento ha rappresentato un presidio di responsabilità e trasparenza in un contesto difficile.” Lo dichiara Angelo Antonio D’Agostino, Segretario provinciale di Forza Italia.
“L’uscita di Lenzi lascia un vuoto preoccupante – sottolinea D’Agostino -. In un momento già delicato, in cui le polemiche sulle tariffe alimentano sconcerto tra i cittadini, l’uscita di scena di una guida competente rischia di appesantire ulteriormente il destino dell’azienda. Abbiamo bisogno di concretezza e stabilità, non di ulteriori divisioni o ritardi.” “È indispensabile che la politica resti fuori dalle vicende aziendali – prosegue il segretario di FI – . Non possiamo più assistere a quanto accaduto nell’ultima assemblea dei soci, dove i sindaci si sono divisi per ragioni di appartenenza. Alto Calore deve tornare ad essere governato nell’interesse esclusivo dell’azienda e dei cittadini, non piegato a logiche di parte.”
“L’auspicio è che i soci e le istituzioni coinvolte garantiscano rapidamente una leadership autorevole, capace di proseguire l’opera di risanamento con la stessa chiarezza e senso di responsabilità mostrati finora da Lenzi. Solo così – conclude D’Agostino – sarà possibile evitare derive nell’amministrazione del servizio idrico e tutelare davvero l’interesse dei cittadini e delle comunità irpine.”