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Avellino – Nella giornata odierna i Finanzieri del Comando provinciale di Avellino hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di L.G. emessa dal GIP su richiesta di questo Ufficio.

L’indagato a ritenuto responsabile, in concorso con altri soggetti, di truffa aggravata ai danni dell’A.S.L. di Avellino consistita nell’erogazione a dirigenti medici di stipendi illecitamente aumentati. Oltre all’ordinanza cautelare, è stata data esecuzione anche ad un provvedimento di sequestro preventivo per complessivi € 30.288,00 nei confronti di G.N. e G.G., ritenuti responsabili di concorso con L.G., nella condotta truffaldina ai danni dell’A.S.L.

Le indagini, coordinate da questa Procura della Repubblica e svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Avellino costituiscono il prosieguo di un’attività investigativa avviata nel 2018, che già aveva portato al sequestro di beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie per un importo complessivo pari ad € 452.280,08. Gli esiti delle ulteriori attività investigative e degli accertamenti connessi hanno consentito di individuare un pervasivo, risalente e articolato sistema fraudolento, attraverso cui gli indagati riuscivano a modificare, falsicandoli, i dati di presenza in servizio e di indennità economiche, in modo da poter attribuire ai singoli beneficiari uno stipendio netto mensile superiore a quello ordinariamente a loro spettante che, in alcuni casi, è stato accertato essere anche dieci volte superiore. Ed invero, in diversi mesi il dirigente medico “avvantaggiato” riusciva anche ad ricevere l’accredito di uno stipendio netto di € 42.000,00.

Le meticolose indagini nel loro insieme hanno consentito di accertare un danno complessivo per stipendi non spettanti gravante sul bilancio dell’A.S.L. di Avelino per € 861.739,38 Il ruolo dell’indagato sottoposto alla misura cautelare è risultato determinante per il buona riuscita del piano truffaldino, poiché aveva l’accesso diretto al sistema software gestionale dell’A.S.L. utilizzato per l’elaborazione stipendiale. In questo modo poteva cosi inserire dati di presenza lavorativa e di indennità che di fatto non erano mai stati conseguiti dal dirigente medico indagato. Non solo.

L’accesso diretto al sistema ha consentito all’indagato di creare altresì delle vere e proprie posizioni stipendiali fittizie, non riconducibili a nessun dirigente medico o dipendente dell’A.S.L. di Avellino, che servivano unicamente a far uscire soldi dalle casse di quest’ultima, e farli transitare su c/c appositi accesi dagli altri correi, nei cui confronti it GIP ha disposto it sequestro della complessiva somma di oltre 30.000,00 euro.