“Io tornerò a fare il sindaco e Avellino tornerà a essere grande”. Gianluca Festa non si nasconde più. Di fronte a una sala gremita al Viva Hotel, l’ex primo cittadino è tornato sulla scena pubblica con un intervento lungo, denso di retorica elettorale, attacchi politici e rivendicazioni amministrative. L’occasione è stato l’incontro “Tutta la verità”, promosso dalle liste Davvero e Viva la Libertà, che ha segnato di fatto l’apertura della campagna elettorale per il 2026. Al suo fianco, la consigliera comunale uscente Giovanna Vecchione, l’ex assessore Monica Spiezia e l’ex presidente del Consiglio comunale Ugo Maggio. Tutti uniti in un messaggio preciso: il gruppo che aveva sostenuto la candidatura di Laura Nargi è pronto a voltare pagina, tornando alle origini e rilanciando la leadership di Gianluca Festa.
Con un tono sicuro e incalzante, Festa ha rivendicato l’operato della sua amministrazione, definendola “trasparente, competente, coraggiosa”. “Nel 2020 ci siamo trovati a gestire un Comune con 67 milioni di euro di passivo. Una cifra che avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque. Ma noi siamo riusciti a risparmiare 40 milioni. Questa è la nostra firma, la firma di chi ha davvero amministrato Avellino”. Festa ha poi criticato duramente la gestione dell’amministrazione subentrata dopo la sua uscita di scena, definendola “ostaggio di interessi esterni” e “priva di una vera guida politica”. “Laura Nargi è stata una prima cittadina, non il sindaco. Si è trovata in un ruolo in cui non si riconosceva. Non ha mai preso una posizione chiara. E intanto qualcuno tentava di sovvertire la volontà popolare con accordi da retrobottega, con un’indennità assessorile gestita come un’insalata russa”.
Non sono mancati gli attacchi personali e politici: “Chi era del PD non ci ha votato. Qualcuno ha parlato di patto per la città. Ma era un pacco. Una truffa politica. Noi invece abbiamo già il candidato e anche il sindaco. E non serve prendere nemmeno un caffè con Gubitosa: puoi dormire tranquillo, non ho intenzione di candidarmi con lui alle Regionali”.
Accanto a Festa, Monica Spiezia ha raccontato le difficoltà vissute all’interno dell’amministrazione Nargi, parlando apertamente di “una fiducia tradita sin dal primo giorno” .“Siamo stati messi da parte, ignorati, sostituiti con tecnici provenienti da tutta Italia, senza alcun legame con il territorio. Persino un semplice comunicato stampa doveva passare per mille filtri. È così che è nata la rottura”. Spiezia ha rievocato anche la vicenda legata alla nomina nel Piano di Zona, che avrebbe dovuto vedere protagonista la consigliera Giovanna Vecchione: “C’era stato un verbale di giunta, una riunione informale con l’indicazione di Vecchione.
Poi tutto negato. Una vendetta politica, l’ennesima”. Dal canto suo, Giovanna Vecchione ha parlato con amarezza di un’esperienza segnata dall’esclusione: “Il rapporto fiduciario con la sindaca non è mai nato. Dopo la campagna elettorale pensavamo di proseguire insieme, ma è stato subito chiaro che la rotta era cambiata. Ci siamo sentiti traditi e messi ai margini. Il nostro voto sul bilancio non è stato contro la città, ma contro un metodo che ci ha lasciati fuori da tutto”.
Ad aprire l’incontro è stato Ugo Maggio, tra i protagonisti della costruzione del progetto politico che aveva portato alla candidatura di Laura Nargi. “All’epoca ci sembrò giusto scegliere lei: conosceva il lavoro della precedente amministrazione, era stata vicina al sindaco Festa. Ma da subito è venuto fuori un distacco. Dopo il ballottaggio l’interesse verso di noi è svanito. E oggi, a distanza di un anno, vogliamo capire cosa è realmente accaduto”. Maggio ha parlato di una campagna elettorale difficile, di “mannaie e tentativi di cancellare le liste”, ma anche di un gruppo che non ha mai smesso di credere nel programma costruito con fatica: “Ora è tempo di raccontare i fatti e lasciare che i cittadini si facciano un’idea. Faremo chiarezza, e non abbiamo paura del confronto”. La sfida è lanciata. Il Davvero e W la Libertà tornano in campo, con il suo leader pronto a rimettere la fascia tricolore. La corsa per Palazzo di Città è ufficialmente iniziata.