- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

AvellinoContinua la rassegna estiva nei monumenti di Avellino a cura del cartellone “ Fiori d’Estate 2017 “. Nella giornata di domani, si terrà il V percorso alla scoperta della storia delle periferie del capoluogo a cura di Irpinia Trekking, un’associazione che offre vari servizi di accompagnamento che vertono in diverse tipologie: dalla montagna, passando per la speleologia, fino alle escursioni a cavallo. Il tutto per scoprire, nella più totale sicurezza, le bellezze paesaggistiche e naturali.

“ La giornata di domani comincerà alle 9.00 e partiremo dal Duomo per poi giungere nella galleria del centro storico, ove i due accompagnatori escursionistici Massimo Vietri ed Emilia Buonaventura spiegheranno e illustreranno alcuni aneddoti della nostra storia che spesso viene dimenticata – queste le parole di Tonino Maffei, presidente di Irpinia Trekking che continua – “ Successivamente continueremo il nostro percorso verso Rione Parco, per poi procedere alla volta del Parco Santo Spirito e delle altre tappe dell’itinerario. Proprio nel Parco c’è una cosa da sottolineare, ovvero un sentiero alternativo che giunge a Rione Mazzini che di norma non viene utilizzato, anche perché poco conosciuto dai cittadini “. Maffei insiste proprio sulla questione dello scoprire i luoghi della periferia. “ Si è sempre curato il centro dimenticandosi delle periferie. Noi, con il nostro operato vogliamo invertire la rotta partendo dal centro fino a raggiungere questi luoghi, i quali dovrebbero avere maggiore considerazione “. Il presidente di Iprinia Trekking si augura un buona affluenza di persona alla volta dell’escursione. “ Speriamo sempre di avere un grande seguito, anche se l’amministrazione comunale non si è spesa molto per questo genere di evento. D’altro canto, cercheremo di piazzare dei nastri colorati per ogni zona che visiteremo, in modo da far comprendere i luoghi nei quali siamo passati “.“ Il nostro territorio va valorizzato – conclude Maffei – e noi saremo semrpe in prima fila per la nostra terra “.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Michael Mambri