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Avellino – Dopo che la Regione con un decreto ha deciso, a causa di criticità gestionali, la sospensione ad horas – 60 giorni –  dell’attività della Fir Ecologia presso l’impianto di stoccaggio di Manocalzati, i cittadini tornano a protestare.”Il 22 gennaio 2005 presso la Irm di Manocalzati si sviluppò un pauroso incendio, mandando in fumo circa 10.000 tonnellate di rifiuti stoccati. Fu uno dei più grandi incendi di questa tipologia verificatisi in Italia. Durò circa 10 giorni, vide impegnate squadre di vigili del fuoco provenienti da tutta la regione Campania. Durante l’emergenza, a causa della nube formatasi con l’incendio, fu necessario chiudere il casello Avellino Est dell’autostrada A16 Napoli – Bari e far sgomberare le famiglie che risiedevano nel raggio di 300 metri dal perimetro del sito. Per ore l’incendio rischiò di coinvolgere un deposito di gas confinante con il capannone, una batteria di fusti di liquido corrosivo, un serbatoio di gas GPL interrato di oltre 2 metri cubi e un serbatoio fuori terra contenente olio esausto privo di bacino di contenimento». A raccontarlo è Franco Mazza leader dell’associzione “Salviamo la nostra Valle del Sabato”.
«Proteste, monitoraggi ambientali, inchieste…ma dopo due anni, ricostruito il capannone, l’azienda ottenne dalla Regione Campania l’autorizzazione a trattare 3335 tonnellate al giorno di rifiuti pericolosi e non pericolosi…cosa da far cadere le braccia a chiunque. Nel frattempo – racconta Mazza – l’azienda ha cambiato nome, ora si chiama FIR Ecologia e ha cambiato anche gestione, ma i problemi sono gli stessi. A ridosso delle abitazioni, la prima casa è a 80 metri, ha avuto commesse per il trattamento di ogni genere di rifiuto. I miasmi e lo sviluppo d’insetti rendono impossibile la vita ai residenti e alle altre attività esistenti in zona. Non solo la puzza ma per il fatto che vengono trattati rifiuti in grandi quantità e si nutrono forti dubbi sulla qualità dell’aria respirata, con possibili conseguenti danni alla salute.
Adesso – conclude Mazza –  l’autorizzazione è scaduta e l’azienda vorrebbe rinnovarla. Se ne riparlerà tra 60 giorni, quando difficilmente le criticità riscontrate potranno essere rimosse. A noi interessa solo che in quell’area, che non deve essere una zona franca di Manocalzati, vengano rispettate tutte le norme a tutela dell’ambiente e della salute. Veramente “mo basta” A 12 anni dall’incendio dell’Irm, stare a discutere delle stesse problematiche, riguardanti Il medesimo luogo, è veramente deprimente”.