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“Quanta vita c’è”. Una marcia per la vita. Una marcia per chi non c’è più. Una marcia per gridare forte che il cancro può essere sconfitto ma solo con una oculata attività di prevenzione.

E’ la forza della Camminata rosa, alla sua undicesima edizione, che marcia da Mercogliano adi Avellino gridando forte “quanta vita c’è”, sulle note di Biagio Antonacci. 

Ancora una volta centinaia di adesioni, tutti al seguito dell’ideatore, il dottor Carlo Iannace e dalle Associazione riunite in “The power of pink”  tanti sindaci, compreso il Commissario del Comune di Avellino, Prefetto Giuliana Perrotta, istituzioni, i manager di Asl e Moscati, ma soprattutto uomini e donne che passo dopo passo celebrano la propria gioia di vivere, la forza di superare una battaglia, la forza della vita più forte del dolore. 

“Questo è uno degli obiettivi che cerchiamo di valorizzare e un messaggio che condividiamo ogni anno che passo dopo passo possiamo arrivare ovunque- commenta Iannace- Ogni anno siamo sempre più numerosi e sempre più determinati a partecipare: testimoniare è un momento importante. Questo è il vero significato della camminata. Purtroppo bisogna continuare a lavorare e io non posso che ringraziare tutti voi, soprattutto per il ruolo fondamentale che avete nell’amplificare e diffondere il nostro messaggio“.

C’è anche, come ogni anno, il professor Cesare Gridelli. “Organizzare eventi simili è importante, ma mantenerli nel tempo è ancora più difficile. Grazie a Carlo Iannace e a tutta la famiglia Amdos Amos, l’iniziativa è cresciuta costantemente, aumentando partecipazione e visibilità.
Questa crescita è essenziale, perché l’obiettivo principale resta sensibilizzare le persone sui temi della prevenzione. Purtroppo, ancora oggi, molte diagnosi tardive compromettono le possibilità di guarigione delle pazienti. È quindi necessario prestare attenzione e rispondere agli inviti degli screening. Rispetto al Nord, abbiamo una minore incidenza di tumori, ma una mortalità superiore, soprattutto perché tanti non aderiscono ai programmi di screening”.

Passo dopo passo la carovana in rosa è arrivata al Duomo per la tradizionale Messa e, soprattutto, il momento più toccante: quello del lancio dei palloncini rosa in cielo, per raggiungere chi la battaglia contro il cancro l’ha persa ma per continuare anche a gridare: “Fu Cancer”.