Una folla commossa e garbata, autorità ed esponenti politici bipartisan, a testimoniare sino alla fine come Franco D’Ercole, un percorso politico sempre coerentemente di Destra, era riuscito sempre a rispettare e farsi rispettare anche dagli “avversari” politici.
Un galantuomo, hanno detto in molti, ed in molti, tantissimi, hanno voluto accompagnare il suo ultimo viaggio da questa terra tributandogli il riconoscimento che merita. Sulla bara adagiata una bandiera di Alleanza Nazionale, suo storico partito, e in prima fila, oltre ai familiare, gli amici e gli alleati politici una volta e poi una Chiesa colpa di persone.
“Integrità e onestà per un uomo delle Istituzioni il cui unico fine è stato quello di servire le Istituzioni e la comunità. Il fiume di affetto che la mia famiglia sta ricevendo in queste ore mi hanno fatto capire che papà era il papà di tutti”,dice il figlio Giovanni dall’altare della Chiesa del Rosario con la voce rotta dall’emozione e con le lacrime che non hanno smesso nemmeno per un secondo di scendere sul suo volto.
“Lui ha fatto politica il tempi diversi dai nostri. Tempo duri. Sull’uscio della sua Segreteria non veniva mai chiesta una tessera di partito, piuttosto che l’estrazione sociale o il luogo di nascita. La porta era sempre aperta a tutti. Per la sua missione politica, per la sua umanità profonda, in fondo, forse non ha ricevuto quello che meritiva. Ma la fraternità che sento in questi giorni di dolore, mi conforta perchè vuol dire che ha insegnato qualcosa, ha lasciato qualcosa. Quella era la sua missione, e l’ha assolta”, aggiunge Giovanni scusandosi con il padre se tra le mani ha un foglio.
“E’ la seconda volta che succede. La prima, quando fui eletto per la prima volta in Consiglio comunale ad Avellino mi presentati con un foglio scritto e papà mi disse di non farlo mai più“, aggiunge commosso il figlio.
E il senatore Sergio Rastrelli, padre del compianto Antonio che da presidente della giunta della Regione Campania scese Franco D’Ercole come Assessore. “E’ il giusto addio a un galantuomo della politica e delle istituzioni che ha fatto della coerenza assoluta la sua cifra politica e la ragione stessa della sua esistenza.
E il fatto che oggi a rendergli onore non ci sia soltanto la destra, ma ci sia un’intera comunità cittadina, un’intera comunità territoriale, è la prova dello splendido modo di interpretare il servizio ai cittadini che ha avuto questo militante orgoglioso ,questo amministratore capace, questo uomo straordinario. Il testimone che ci lascia noi la lo raccogliamo con la responsabilità di quello che ha significato Franco d’Ercole per tutta una generazione per tutto un territorio”.
La scomparsa di D’Ercole, a 79 anni anni, è apparsa come un fulmine a ciel sereno per tutti: fino a qualche mese fa continuava a non perdere appuntamenti pubblici in città e in provincia, sempre di centrodestra, e sempre accompagnato da suo figlio Giovanni, che di papà D’Ercole ha ereditato le carriera politica con i medesimi principi.
Già assessore regionale alle attività produttive e al turismo nella giunta di Antonio Rastrelli dal 1995 al 1999, è stato per quindici anni, dal 1995 al 2010, anche consigliere regionale. Per dieci anni, dal 1985 al 1995, consigliere comunale ad Avellino per il Movimento sociale italiano, fu tra i protagonisti della svolta di Fiuggi che portò alla nascita di Alleanza Nazionale.