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Che ne sarà di Industria Italiana Autobus? L’interrogativo aleggia nell’aria da mesi e, ad oggi, è ancora difficile avere una risposta. L’ultimo aggiornamento concreto è il passo avanti mosso da Seri Industrial, che sta trattando con Leonardo e Invitalia (partecipate dello Stato) per acquisire le quote della maggioranza della fabbrica che ha sede anche a Flumeri.

Ed è per questo che oggi, in concomitanza del nuovo tavolo di crisi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di Adolfo Urso per discutere della cessione della società, si è tornato ad alzare il grido di protesta da Valle Ufita.

L’obiettivo dello sciopero generale è sempre lo stesso: evitare che IIA venga privatizzata, cedendo la maggioranza a Seri Industrial. Da quanto noto, il gruppo Seri, supportato  da Mediobanca e Banca Intesa, vuole acquisire il 95% delle quote.

Alla manifestazione le organizzazioni sindacali territoriali provinciali, Cgil, Cisl, Ugl, Uil e Fismic, unitariamente che contestualmente hanno proclamato lo sciopero generale del settore metalmeccanico della Valle Ufita per otto ore, ma a Flumeri si sono visti anche diversi candidati della città di Avellino, soprattutto della coalizione del “campo largo”, con in prima fila l’aspirante sindaco Antonio Gengaro.

Ma solo le lavoratrici e i lavoratori che hanno permesso la sopravvivenza dell’azienda in questi anni, ad avere diritto ad una soluzione che li garantisca. Hanno il diritto ad essere ascoltati. “Non vogliamo e non accetteremo soluzioni che prefigurino l’abbandono del controllo pubblico di IIA” rilanciano perentori i rappresentanti sindacali.

Forti accuse anche al Governo Meloni che “abbandona l’IAA, tutti a piedi”, si legge in uno striscione.La nostra terra non vi appartiene, e poi il volantinaggio che racchiude tutte le vertenze della Valle Ufita, oltre quella madre dell’IIA:

Le ragioni dei Padri per il futuro dei Figli in una Terra che non si arrende all’abbandono e alla desertificazione industriale e demografica.
• PER UNA NUOVA IIA CHE GUARDI AL FUTURO CON IL PROTAGONISMO DEL LAVORO.
• PER LA RESTITUZIONE DEL POLO LOGISTICO SCOMPARSO TRA I DOCUMENTI DEL GOVERNO con tutto il finanziamento del PNRR.
• PER UN’OFFERTA FORMATIVA CHE RECUPERI LO SCIPPO del POLO
universitario di scienze infermieristiche e contro il dimensionamento scolastico.
• Per una SANITÀ TERRITORIALE che garantisca le cure senza dover emigrare o rivolgersi sempre e solo al Pronto Soccorso.
• Per sostenere il Master Plan capace di sostenere lo sviluppo.