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“Aiuti umanitari, embargo sulle armi e sanzioni. Non c’è più tempo per le retoriche”. È il messaggio lanciato da Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, intervenuta ad Avellino in occasione della presentazione del suo libro “Quando il mondo dorme”. L’incontro si è tenuto presso l’ex Cinema Eliseo, di fronte a una sala gremita.

Albanese, giurista originaria di Ariano Irpino, è al centro di un caso diplomatico dopo che il Governo degli Stati Uniti ha inserito il suo nome tra quelli sanzionati, nell’ambito delle misure contro la Corte Penale Internazionale per aver sostenuto l’apertura di un’indagine contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu. In sua difesa sono intervenute l’ONU e l’Unione Europea, che hanno espresso solidarietà alla funzionaria italiana. “Gaza è stata rasa al suolo. L’Italia fornisce sostegno politico a Israele”

Durante il suo intervento, Albanese ha usato toni netti: “È un obbligo morale e legale inviare navi battenti bandiera nazionale, cariche di aiuti umanitari: dal cibo alle medicine, fino al personale medico e logistico. Israele ha distrutto tutto ciò che i palestinesi e le Nazioni Unite avevano costruito a Gaza. Ora è completamente rasa al suolo.”

Critiche anche al Governo italiano: “È vergognoso che Paesi come l’Italia siano complici di illeciti internazionali. L’Italia continua a garantire protezione politica e sostegno a Israele, anche in violazione del diritto internazionale.”

Albanese ha definito “superata” la narrazione dei due Stati, affermando che dopo 33 anni di fallimenti nei processi di pace occorre interrogarsi sul tipo di Stato in cui vogliano vivere sia israeliani che palestinesi. Cittadinanza onoraria e appello all’impegno. Nei giorni scorsi è stata avanzata ad Avellino la proposta di conferirle la cittadinanza onoraria. Un gesto simbolico che Albanese ha accolto con gratitudine, ma anche con un invito esplicito alla coerenza:

“Mi fa piacere ricevere tanta solidarietà e leggere della proposta di cittadinanza onoraria. Ma serve un impegno autentico e concreto. A chi mi sostiene chiedo di aderire alle campagne di Amnesty International, dell’Associazione per la Pace e di altre realtà attive sul campo.”

Infine, una riflessione sul silenzio della cultura italiana: “Per anni si è preferita la censura o l’autocensura. È tempo che il mondo culturale prenda posizione con chiarezza.”