Resteranno invariate, per il momento, le disposizioni sul traffico previste per la Galleria Monte Pergola. anche se si valuteranno le condizioni per limare i dispositivi e arrecare meno danni possobili agli automobilisti
È quanto stabilito nel vertice tenutosi presso la Prefettura di Avellino, presieduto dal prefetto Rossana Riflesso, con la partecipazione dell’ANAS, dei vertici delle forze dell’ordine e degli undici sindaci dei comuni dell’area solofrana e serinese.
L’incontro è stato convocato a seguito dell’avvio della chiusura della galleria, programmata dal 3 agosto al 5 settembre nella fascia oraria 10:00–14:00, e dei conseguenti disagi registrati sul territorio.
L’Anas fa il punto della situazione:
Intanto la CGIL di Avellino, insieme alle categorie direttamente interessate, esprime una profonda e crescente preoccupazione per i lavori infiniti e le chiusure prolungate della Galleria Monte Pergola di Solofra. Dopo i diversi segnali di allarme che l’Organizzazione Sindacale aveva già manifestato sia negli scorsi mesi sia più recentemente, la questione assume settimana dopo settimana una connotazione di sempre maggiore gravità dato che le decisioni intraprese dagli organismi preposti continuano a penalizzare il territorio senza produrre nessun tipo di miglioramento alle comunità interessate.
Quella che doveva essere una opera di riqualificazione si è trasformata in un cantiere infinito, generando disagi insostenibili: mobilità compromessa per cittadini, pendolari e lavoratori, trasporto merci rallentato, con aumento dei costi e perdita di efficienza, attività produttive penalizzate, in particolare nell’area industriale di Solofra, occupazione e competitività a rischio, con impatti diretti sul tessuto socioeconomico.
La decisioni di vietare il traffico civile tra le 10 e le 14 in direzione nord per l’intero mese di Agosto per favorire il passaggio della mobilità degli automezzi pesanti rappresenta solo una ulteriore prova di scarsa considerazione delle difficoltà che la Valle del Sabato e la valle dell’ Irno stanno sperimentando da lunghi anni. Far prevalere gli interessi economici attraverso la soluzione più semplice in ragione dei bisogni legati alla quotidianità di circa cinquantamila persone è davvero qualcosa di non oltremodo sopportabile. Peraltro non può sfuggire che una scelta di questo tipo sottovaluta qualsiasi condizione emergenziale che si dovesse determinare in questa fascia oraria, prima di tutte l’emergenza sanitaria che non può essere intercettata dal presidio di Solofra visto che questa struttura ospedaliera non è più dotata di pronto soccorso.
“È inaccettabile che un’infrastruttura così cruciale per il nostro territorio rimanga inaccessibile, creando un collo di bottiglia che penalizza le attività produttive e la vita quotidiana dei residenti”
“Forse è arrivato il momento di percorrere il tunnel a piedi”, un gesto forte e simbolico: camminare a piedi lungo questo tratto di strada per richiamare ad una dimensione di maggiore responsabilità decisionale l’attenzione del mondo politico ed amministrativo. Un gesto di rivendicazione e di orgoglio per denunciare un isolamento di fatto di territori che da cerniera strategica sono diventati zona sospesa, tagliata fuori dai flussi vitali di lavoro, commercio e servizi.
E si badi il problema va affrontato nella sua interezza. Anche in regime di transito, lo stato di precarietà in cui si attraversa il tunnel è una preghiera quotidiana.
La CGIL Avellino, di fronte a scelte cervellotiche e poco rispettose dei luoghi interessati, lancia un appello a istituzioni locali, regionali e nazionali, sindaci dei territori coinvolti, partiti politici, associazioni datoriali e di categoria, associazioni civiche, comitati e cittadini, per fare fronte comune e dare vita ad una fase di mobilitazione affinché le istituzioni comprendano la drammaticità della situazione.
E’ necessario procedere ad una accelerazione immediata dei lavori, immaginando un maggiore impegno, con cronoprogramma pubblico e vincolante così come va sistematizzata la definizione di un piano di viabilità alternativa sicura ed efficiente, per garantire continuità agli spostamenti, allo stesso tempo vanno immaginate delle misure di sostegno economico per imprese e lavoratori danneggiati dalla crisi ormai strutturale dell’asse viario Avellino-Salerno. Allo scopo di garantire una discussione trasparente e tutelante dal punto di vista della cittadinanza interessata allo stesso tempo va attivato un tavolo permanente di confronto con enti gestori, istituzioni e parti sociali.
“Siamo pronti a confrontarci con tutti gli attori coinvolti – dalle istituzioni agli enti gestori, fino alle aziende – per individuare soluzioni concrete e per esercitare la necessaria pressione affinché questa emergenza venga trattata con la massima priorità”
Basta attese. Basta silenzi.
La CGIL è pronta a scendere in piazza, a camminare simbolicamente “a piedi” lungo il tunnel, per chiedere rispetto, ascolto e soluzioni. Questa non è solo una protesta: è una richiesta di dignità per dei territori che non possono continuare ad essere maltrattati da decisioni deboli, da scelte compromissorie e, forse, da interessi economici che non dovrebbero mai e poi mai venire prima del rispetto per i cittadini e per le loro necessità.